La foto di un cuore spezzato. Su questa immagine si è acceso il dibattito della ventiseiesima udienza della fase istruttoria del processo Aldrovandi. L’esperto di fama mondiale Gaethano Thiene non ha dubbi e ribadisce gli esiti della perizia già presentata a Novembre: Aldrovandi morì per asistolia da ematoma causato da forte pressione sul torace, ovvero dai traumi procuratigli dai poliziotti.
Cosa risponde la difesa? Per bocca del cardiologo bolognese Rapezzi, continua a dire che si tratterebbe di “morte improvvisa da aritmie ipercinetiche nel corso di excite delirium. La causa del decesso clinico sarebbe, in altre parole, la mancanza di ossigeno dovuta alla “forte eccitazione personale amplificata dalle droghe”. Secondo la difesa, insomma, l’ematoma non è la causa del decesso ed è dubbio il fatto stesso che si tratti di un’ematoma. Si tratterebbe di “un deposito di emoglobina post-mortem”.
In aula s’infiltra un sospetto: non sarà che questa ‘excite syndrome delirium’ è un palliativo per spiegare le centinaia di morti all’interno delle istituzioni totali – carceri, caserme e strutture psichiatriche? D’altra parte, come fa notare sempre Thiene, la più importante associazione medica statunitense non annovera tra le cause di morte l’‘excite delirium’.
In questa fase della requisitoria c’è, quindi, scontro anche sugli effetti della chetamina rinvenuta dalle analisi: la difesa ne amplifica il ruolo ma l’autopsia ha stabilito che si tratta di quantità minime. I consulenti di parte civile affermano, poi, che la sostanza in questione, per la quantità riscontrata, non solo non avrebbe prodotto comportamenti aggressivi ma non avrebbe nemmeno determinato un arresto cardiaco spontaneo.
Picchiato in maniera tale da procurargli un ematoma al cuore, buttato e tenuto forzatamente a terra quando gli mancava l’ossigeno. Tutto quello che la polizia non dovrebbe fare, stando ad una nota riservata di un ispettore di polizia sul comportamento che le forze dell’ordine dovrebbero osservare, sembra esser stato fatto. Di questa nota è stata disposta la citazione negli atti. Altre carte, poi, sono in arrivo. Sono quelle del processo Rasman di Trieste, un altro ragazzo ucciso dalla polizia.
> Leggi anche il resoconto di Checchino Antonini
> Vai alla feature sul processo Aldrovandi