SIAMO QUI, RESTIAMO QUI, LOTTIAMO QUI
In giro tira aria di crisi. Ogni giorno migliaia di lavoratori e lavoratrici vengono messi in cassa integrazione o licenziati. Succede soprattutto a noi migranti, che per la crisi paghiamo un prezzo ancora più alto: se perdiamo il permesso di soggiorno, rischiamo di diventare clandestini, di essere rinchiusi nei centri di detenzione e di essere espulsi.
Non passa giorno senza che si compia un atto di violenza razzista contro i migranti, mentre il ministro dell'Interno dice che "bisogna essere cattivi" con i clandestini, alimentando così sempre più razzismo. Questo razzismo serve a legittimare la politica del governo, che in tempo di crisi ha una risposta chiara: l'espulsione.
Il "pacchetto sicurezza" approvato dal Parlamento serve all'espulsione e allo sfruttamento del lavoro migrante.
La tassa sul permesso di soggiorno serve a mettere ancora una volta le mani nelle nostre tasche, rendendoci sempre più poveri. E intanto, i permessi di soggiorno restano anche per più di un anno fermi in questura. Costruire nuovi centri di detenzione serve a espellerci dal mercato del lavoro prima ancora che dal paese. Permettere ai medici di denunciare i clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie serve a costringerci a rinunciare anche ai diritti più elementari.
NON POSSIAMO ACCETTARE TUTTO QUESTO, E NON LO ACCETTEREMO!
Il governo vuole trasformare la crisi in un'occasione per cacciare via una parte importante della classe operaia di questo paese. Vogliono spaventarci, ma non è il momento di aver paura. Noi migranti non pagheremo la crisi:
È IL MOMENTO DI USCIRE FUORI!
ASSEMBLEA PUBBLICA
CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA!
domenica 8 marzo, ore 16
presso XM24, via Fioravanti 24 Bologna
(ex mercato ortofrutticolo, Bus 11)
Noi lavoratrici e lavoratori migranti ci saremo per noi e per i nostri figli, che sono nati e cresciuti qui. Ci saremo perché non accettiamo che il governo rubi i contributi che abbiamo versato per anni, e che siamo destinati a perdere se lasciamo l'Italia. Ci saremo per dire che in questa crisi siamo tutti uguali, lavoratori italiani e migranti.
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia