Antirazzismo

«Ragazzate» alla Barca?

Svastiche su un bar gestito da un migrante, ma l'Hera tarda a cancellare. Si chiede la Lista Reno: se fossero state scritte di altra natura?
9 febbraio 2009 - Lista Reno

Nonostante sia da più di un anno, che cerchiamo di creare un confronto con le realtà del quartiere sensibili al problema della deriva razzista del nostro territorio che, conseguentemente, reputiamo fascista.

Nonostante abbiamo più volte dichiarato pubblicamente la nostra preoccupazione circa la riappropriazione delle strade, da parte di quello che noi consideriamo il tentacolo più lungo della deriva fascista ossia, la prepotenza dello squadrismo di strada e la conseguente strategia della tensione che può tradursi in insicurezza e paura anche solo ad uscire di casa od esporre le proprie opinioni in pubblico o peggio nei confronti delle diversità, come è nostro costume, ossia che la pratica non possa discernere dalle parole od alle semplici dichiarazioni di solidarietà, (che di per sè in tempi come questi, non rappresentano più uno strumento efficace se fine a sè stesso), abbiamo tentato di portare proposte sul territorio, insieme a realtà sensibili e pratiche che, benchè discutibili  hanno rappresentato senza dubbio un piccolo ma esemplificativo esempio di pratica nei fatti.

Ora, dopo la manifestazione di dicembre che richiamava ad una mobilitazione su argomenti assolutamente attuali come fascismo, razzismo e sessismo, dopo volantinaggi di materiale informativo sui temi sopraesposti, dopo una recente conferenza sulle ovvie similitudini tra squadrismi del passato e recente, tenuta nella sala del quartiere Reno, abbiamo anche ritenuto, insieme a residenti sensibili a queste problematiche, di schierarci a fianco di immigrati del quartiere colpiti da aggressioni in perfetto stile squadrista, senza pontificare sul fatto che questi episodi possano essere ricondotti a semplici ragazzate od altro, ma ritenendo di avere il dovere di esserci concretamente.

E' per questo che la lista RENO, nei giorni scorsi, è scesa in strada a fianco di coloro i quali hanno pensato di procedere alla rimozione dei cosiddetti vandalismi ai danni di immigrati del quartiere barca, mentre il presidente del quartiere Reno aveva promesso ai giornali una pronta rimozione delle scritte, cosa che poi non è avvenuta.
In sede di consiglio poi dichiarava di avere già avviato le procedure per l'intervento dell'Hera.
I cittadini stanno ancora aspettando.

Non ci piace scoprire necessariamente gli altarini ma poniamo una semplice domanda: - se al posto delle svastiche,
delle celtiche, degli insulti razzisti o dei sabotaggi fossero apparsi messaggi di altra natura, tipo "terrorista è lo stato", come sarebbe andata?
Noi con sincerità crediamo che sarebbero state rimosse con grande rapidità ricorrendo ad un grande battàge pubblicitario con la complicità di alcuni quotidiani locali. Un piccolo esempio per verificare l'automatico ricorso al meccanismo dei "due pesi e delle due misure", da parte degli organi di governo incalzati dai grandi partiti politici, anche in un territorio piccolo come il quartiere Reno.

E' notizia di pochi giorni fa il tentativo di incendiare una delle attività gestite da immigrati mussulmani, già oggetto nelle settimane scorse delle aggressioni di cui sopra e subito notiamo la pronta dichiarazione di solidarietà del vicepresidente del quartiere Reno.
Lodevole iniziativa signori, ma della pratica?
Quella che si vive tutti i giorni nelle strade, ne vogliamo parlare?
Vogliamo forse ancora credere ai qualunquisti che vogliono normalizzare tutto riportando ogni episodio di prepotenza
squadrista ad una isolata ragazzata? Non noi.
Forse in alcune situazioni, riteniamo, sarebbe più onorevole tacere.
Quantomeno per rispetto della solitudine in cui sono stati indotti a vivere migliaia di persone schiave, loro malgrado, di quel meccanismo perverso chiamato profitto economico che avvalendosi di strumenti come i razzisti ed i fascisti continua a dominare quasi indisturbato la nostra società.

La nostra proposta di istituire una commissione permanente antifascista in ogni territorio di quartiere, quella che è stata bocciata dal consiglio del quartiere Reno, è ancora lì che aspetta di essere seriamente presa in esame possibilmente da Persone sensibili e coscienti non da burattini di partiti antipopolari.

Questo è quanto ci premeva portare alla Vostra attenzione

cordialmente
Lista RENO