Dopo il blitz del Tpo, il corteo di Crash al consolato e quello degli studenti greci, nuova eclatante azione per denunciare l'assassinio a sangue freddo del quindicenne Alexis ad Atene. Due anarchici sono saliti ieri pomeriggio intorno alle 17.30 sulla Torre degli Asinelli, aprendo tre striscioni.
Il primo, appeso alla finestrella in alto, è caduto obliquo e non è risultato leggibile, gli altri due, dal terrazzo, recitavano l'uno «L'odio non ha nazione, sbirri assassini» e, in greco, «δολοφόνοι» (assassini) e il secondo, parafrasando lo slogan dell'Onda, «La crisi si paga come in Grecia».
Mentre diverse decine di compagni intonavano slogan nella sottostante Piazza di Porta Ravegnana, i due sono riusciti a chiudere la porta che permetteva di accedere al terrazzo, dove sarebbero rimasti fino a oltre le 21.30. Presente nelle prime ore in cospicuo numero e in assetto antisommossa, la Polizia ha cercato di avvalersi di un autoscala dei Vigili del Fuoco per raggiungere i ragazzi e cercare, invano, di farli scendere. Non si è potuto spiegare come gli «occupanti» siano riusciti a chiudere la porta, e ogni tentativo di aprirla dall'esterno è risultato inutile. Trattandosi di un patrimonio culturale, non è stato ovviamente possibile sfondarla.
Insieme ai mezzi dei Vigili del Fuoco, anche buona parte del contingente di Polizia ha poi abbandonato la piazza, lasciando solo una quindicina di uomini.
Momenti di tensione si sono registrati dopo le 20, quando Digos e celere hanno deciso di impedire le manovre di rifornimento di generi di conforto ai ragazzi da parte dei compagni sottostanti, attuate tramite un'improvvisata carrucola. E' forse volata qualche manganellata, ma nessuno degli anarchici ha riportato ferite. Per tutta risposta, i due asseragliati sulla Torre hanno canzonato gli agenti lanciando bucce di mandarino e una secchiata di un non meglio identificato liquido.
Poco dopo uno sconosciuto, età 25-30 anni, palesemente sovraeccitato, si è avvicinato al gruppo di anarchici rivolgendo loro veementi insulti e cercando di alzare le mani. Dopo una prima reazione rabbiosa, i dimostranti hanno saputo mantenere la calma e allontanare il provocatore, che sarebbe tornato di lì a poco per poi venire preso in consegna dalle forze dell'ordine.
Erano da poco passate le 21.30 quando gli ultimi poliziotti si sono spostati verso i mezzi parcheggiati in Piazza delle Mercanzie, permettendo ai giovani di scendere dalla torre ed essere accolti nella piazza sottostante da un applauso da parte dei compagni e di un gruppo di studenti e curiosi vari lì radunatesi nel frattempo. Contestualmente all'accensione di un fumogeno rosso, è partito immediatamente un corteo allontanandosi lungo Via Zamboni.