Parziale retromarcia del Consiglio dei Ministri, che, come anticipato negli scorsi giorni, ha approvato oggi uno stringato decreto di misure urgenti per Scuola e Università, invece dell'annunciato decreto di riforma complessiva dell'Università. Le misure più generali sono state affidate a delle linee guida che saranno sottoposte al confronto col mondo accademico esaminate dalle commissioni parlamentari. In una conferenza stampa da poco terminata, il ministro Mariastella Gelmini ha anche annunciato lo stanziamento di cinquecento milioni di euro per gli atenei più virtuosi: è il primo effetto del lobbysmo dell'Aquis, il cartello dei rettori dei tredici atenei più produttivi (tra cui quello Bolognese).
Questi i contenuti del decreto, come riportati dal blog Precari della Ricerca
- rinvio al 2010 la chiusura delle scuole con meno di 50 abitanti (tra cui le famose scuole di montagna)
- deroghe al 20% di turnover per le università, arrivando al 50% per le università "virtuose" e riducendolo a 0 per quelle non virtuose
- modifiche alle procedure di reclutamento, introdotto il sorteggio per la composizione delle commissioni di concorso
- esclusione degli enti di ricerca dal taglio del 10% delle piante organiche
> Vai alla feature: "Scuola pubblica sotto attacco"
> Vai alla feature: "Alma Market Studiorum"