Roma, occupate diverse Facoltà

NoGelmini / Roma, occupa la Sapienza [comunicato+audio]

Occupate quattro facoltà alla Sapienza: Scienze Politiche, Fisica, Lettere e Chimica. Ai nostri microfoni Stefano del colettivo di Scienze Politiche ci aggiorna sulle mobilitazioni nella capitale. Il culmine nella giornata di oggi, iniziata purtroppo con la brutta notizia dello sgombero dello spazio sociale Horus.
21 ottobre 2008

> Ascolta l'intervista a Stefano

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> Segue il comunicato diramato dalle facoltà occupate della Sapienza

Oggi è stata la giornata forse più intensa per le mobilitazioni alla Sapienza.
Dalla mattina sulle scalinate di Lettere si è tenuta una conferenza stampa per accogliere il Presidente della Repubblica Napolitano. Nel frattempo una delegazione di quattro studenti entrava all'interno del Rettorato per consegnare una lettere al Presidente, in cui si chiedeva a quest'ultimo di prender posizione rispetto alla legge 133 ed eventualmente di rettificare le
dichiarazioni espresse venerdì sulle mobilitazioni, laddove ne veniva evidenziato solo il carattere decostruttivo.
Napolitano ha risposto nell'immediato alla lettera, ribadendo la propria neutralità in merito ad una decisione che pertiene all'attività del Governo e del Parlamento, ma al contempo affermando la necessità che l'Italia investa di più sull'università: tutte posizioni che verranno ribadite in una lettera dal carattere pubblico, con la quale il Presidente si è impegnato a rispondere.
Nel pomeriggio si è riunito il Senato Accademico della Sapienza, per votare un'eventuale proposta di blocco della didattica, come forma di protesta alla legge 133. Fuori dal Rettorato, nel frattempo, si svolgeva un sit-in partecipato da ben cinque mila studenti, in cui si chiedeva una presa di posizione netta da parte dell'organo decisionale dell'ateneo. Le aspettative del sit-in sono state fortemente deluse: il Senato Accademico ha votato per un solo giorno di blocco unitario della didattica, per giunta collocato di venerdì, quando l'università è praticamente deserta.
Questa decisione ha suscitato una forte indignazione, dal momento che già a luglio, prima dell'approvazione del decreto 112 in legge dello Stato, gli organi accademici, e Frati per primo, avevano promesso provvedimenti radicali se il decreto fosse stato approvato.
La decisione di occupare ben quattro facoltà (lettere e filosofia, scienze politiche, fisica e chimica) è stata immediata e unanime. L'occupazione non solo rappresenta un forte segno di protesta contro le decisioni prese dagli organi accademici della Sapienza, ma anche il mezzo per costruire momenti laboratoriali ed occasioni per estendere la mobilitazione.
Parallelamente saranno portate avanti iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica da svolgersi all'interno e all'esterno dell'università.
Domani alle 14.00 si terrà un'assemblea d'ateneo nell'aula I di Lettere e Filosofia.

NON CI FERMEREMO FINO ALL'ABROGAZIONE DELLA LEGGE 133
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO

sapienza in mobilitazione

 

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