Mai decreto ebbe iter più veloce, infatti il decreto sulla riforma scolastica del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha già avuto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Immediatamente, però, vengono annunciate anche mobilitazioni: a settembre, contro questo ritorno alla scuola del dopoguerra voluto dal governo delle destre, si lotterà.
Tra le varie città, anche a Bologna si preannuncia, il prossimo 15 settembre. un ritorno non tranquillo sui banchi. Insegnanti e genitori infatti contestano il "colpo di mano" del governo, e si preparano a dare battaglia "per il sostegno al tempo pieno ed i finanziamenti alla scuola pubblica, e contro il ritorno del maestro unico alle elementari e il reinserimento del voto di condotta".
Questa mattina, in una conferenza stampa, Marzia Mascagni (responsabile scuola del Prc e membro dell'assemblea delle scuole bolognesi) e Gianluca Gabrielli (a nome dei Cobas Scuola, del Centro studi per la scuola pubblica e del Coordinamento per il tempo pieno) hanno annunciato che già domani sera a Bologna ci sarà una prima "riunione informale, a cui sono state invitate tutte le parti in causa, dove decideremo come muoverci. A partire poi dal 15 settembre, ci saranno sicuramente iniziative di piazza che coinvolgeranno genitori ed insegnanti, in aggiunta allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da Cub, Cobas e Sindacato dei lavoratori".
Il Cesp ha inoltre promosso una raccolta di firme contro il reinserimento del maestro unico, ed ha esortato anche il mondo universitario che si occupa di scuola dell'infanzia ad intervenire nel dibattito nazionale.
Gabrielli ha poi aggiunto: "A settembre raccoglieremo centinaia di migliaia di firme e riallacceremo i legami con sindacati, genitori ed insegnanti; speriamo inoltre nel boicottaggio delle scuole, come già successo sette anni fa quando a rischio era il tempo pieno, che per altro ritorna ad essere in ballo anche oggi. Il tempo pieno (attraverso la proposta del maestro unico) il vero obiettivo del governo. Lo vogliono eliminare senza dirlo esplicitamente".
Marzia Mascagni ha concluso: "Il maestro unico ridurrà il tempo-scuola e questo è molto grave per le famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Noi siamo profondamente contrari al ritorno alla scuola "di una volta", e siamo convinti che il maestro unico, che non potrà essere un tuttologo. Quindi, si abbasserà la qualità dell'insegnamento; per gli alunni è negativo anche dal punto di vista relazionale: il lavoro attuale, di team, è sicuramente migliore".