A nord di Modena, nelle campagne di Marzaglia è tutto pronto per la costruzione di una grande pista automobilistica che devasterà la vegetazione boschiva e il suolo agricolo, nonché le falde acquifera sotterranee. L’unico impedimento per l’inizio dei lavori è la presenza di Libera, uno spazio sociale libertario che da 8 anni autogestisce una casa proprio all’interno di questa area. Il Libera, insieme al Coordinamento contro l’autodromo, che raccoglie diverse realtà sociali e ambientaliste modenesi, da 5 anni si batte contro questo progetto che consegnerebbe nelle mani di un gruppo di esaltati amanti dei motori e della velocità (sport che ricordiamo essere ambientalmente dannoso e pericoloso per chi lo pratica) una grande area verde nel cui sottosuolo sono presenti importanti falde acquifere.
Numerosi sono state le iniziative, i presidi e i cortei per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo imminente scempio e pressare l’amministrazione comunale a fare un passo indentro sul progetto e riconsegnare la gestione dell’area ai cittadini che la vivono. Si è riusciti a rimandare l’inizio dei lavori per 5 anni, grazie soprattutto alla presenza costante del Libera e le innumerevoli iniziative organizzate all’interno dello spazio, ma ora l’amministrazione vuole chiudere definitivamente la faccenda sgomberando il Libera per dare inizio ai lavori.
Le iniziative di protesta si sono quindi intensificate, così come la solidarietà che da tutt’Italia arriva ai compagni e compagne del Libera.
Sabato 19 luglio, una cinquantina di persone del coordinamento contro l’autodromo hanno realizzato un presidio mobile sulla via Emilia, davanti al centro commerciale Grande Emilia. Sui bordi delle strade erano affissi grandi striscioni contro la realizzazione dell’autodromo e la devastazione ambientale e quando le macchine si fermavano per il rosso semaforico alcuni striscioni venivano posizionati in mezzo la strada in modo che tutti gli automobilisti potessero vedere, senza per questo bloccare permanentemente il traffico. Volantini venivano distribuiti nelle macchine per spiegare i motivi della protesta.
Dopo quasi due ore di presidio mobile, si è formato spontaneamente un piccolo corteo che con carrelli e striscioni è entrato all’interno dell’adiacente centro commerciale. Nei viali tra i negozi, in mezzo a centinaia di consumatori attoniti si è urlato a gran voce un no deciso alla realizzazione dell’autodromo di Modena.
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Gli ultimi mesi, nel modenese, hanno anche visto sgomberare dopo brevi esperienze di occupazione lo Spazio Sociale Rivoluzio e il cs. ex-Stamperia (ndR)