Articolo di Uniboom
A leggere gli organi di stampa parrebbe proprio che all'ultimo Senato Accademico (riunitosi martedì scorso) sia stata sancita una "vittoria degli studenti", i cui rappresentanti, Sinistra Universitaria e Student Office in primis, avrebbero ottenuto di far approvare un proprio emendamento alla mozione della prorettrice Paola Monari. Con quest'ultima si disponeva (lo ricorderete da nostri precedenti articoli) un aumento generalizzato delle tasse universitarie, innalzando le triennali del 3% ed equiparando la contribuzione delle lauree a ciclo unico (Medicina, Giurisprudenza, Veterinaria ed altre) a quella , piuttosto cara (circa 2000 euro all'anno), delle specialistiche. La motivazione? Adeguare le entrate all'inflazione reale, ufficialmente; in verità, per far pagare agli studenti il costo dell'innegabile crisi economica dell'ateneo, che vede una verticale diminuzione degli iscritti e del numero dei fuori corso, i quali pagando rette maggiorate costituiscono un'importante voce d'entrata nel bilancio d'ateneo.
Ebbene, al di là dei toni trionfalistici adoperati , queste associazioni hanno, se possibile, aggravato l'onere fiscale che si rovescierà su di noi dal prossimo anno accademico (e non solo per le matricole, ma anche per chi sia già in corso), strappando sì un parziale calmiere per le specialistiche- che rispetto al disegno originario diminuiranno del 6%, ma comunque tenendo conto del tasso d'inflazione al 3%- , ma aumentando dall'altro lato del 6% le triennali, costringendo cioé per quest'ultime a pagare in più tra i 50 e i 115 euro. Ecco cosa si é ottenuto in realtà: di vessare la più larga parte degli studenti, i frequentatori dei corsi di base! Altro che "vittoria degli studenti"! I nostri "rappresentanti" si sono resi complici a tutti gli effetti di quella che é stata l'ennesima manovra per far scontare a noi la crisi irreversibile dell'Alma Mater, che é la crisi stessa del 3+2. Non si tratta soltanto, ovviamente, della crisi economica sopra descritta, ma pure di una crisi strutturale, dal momento che la funzione selettiva per cui era stata concepita la divisione in corsi magistrali e corsi specialistici é venuta meno: ad ora sono sempre di più gli studenti che decidono di proseguire una volta conseguita la triennale, in modo tale da sfuggire ad una precarietà altrimenti certa. Ci si chiede sgomenti come mai studenti come noi, anche se compromessi nei giochi di potere del teatrino della rappresentanza, abbiano potuto avallare un provvedimento simile, a fronte (tra l'altro) di un pressochè inesistente ritorno in termini di servizi sociali in zona universitaria (aule studio, mensa , libri di testo,etc.). La risposta rimane imponderabile.