L'ultimatum del Comune scade martedì 3 giugno

Rimini, Paz sotto sgombero

La polizia municipale del sindaco Ravaioli ha consegnato agli occupanti del Paz di Rimini l'ordinanza di sgombero. Leggi il comunicato del Laboratorio sociale occupato: "Invitiamo tutta la cittadinanza, tutte le persone che abbiamo incontrato, a mobilitarsi in difesa di questa importante esperienza di democrazia e contro chi pensa di risolvere a suon di ordinanze e di violenza tutto quello che non rientra all'interno dei propri interessi particolari".
2 giugno 2008

Paz Oggi pomeriggio (sabato 31 maggio, ndr) è avvenuto l'ennesimo controllo
della polizia municipale presso la struttura del Laboratorio Sociale Occupato Paz di Rimini. Questa volta il tentativo di estensione del controllo dentro una realtà autogestita portava con sè il segno palese dell'arbitrio e dell'arroganza del potere: è stata consegnata l'ordinanza di sgombero del Paz. Il sindaco Albatro Ravaioli intima alle persone che svolgono attività dentro la struttura, a lasciarla entro le 48 ore.

L'ultimatum scadrebbe martedì 3 giugno.

Il Paz è difatti sottosgombero dall'agosto del 2007.
Ma negli ultimi tempi si è intensificata un'azione repressiva senza precedenti, caratterizzata anche da prese di posizioni politiche da parte di esponenti del Prc riminese e del PD, atte a fomentare il concetto di illegalità e di abusività di un'esperienza di autogestione che dura da 4 anni.

Il Laboratorio Paz ha prodotto, nella sua quadriennale esperienza, centinaia
di eventi e di iniziative politiche attraversate da una molteplicità di persone, artisti, associazioni, comitati.

Un'esperienza autonoma fuori dalle logiche della rappresentanza e dai dispositivi del potere, un'esperienza cresciuta grazie all'impegno di tanti riminesi e non. È proprio la natura del Paz, e ciò che esso ha rappresentato fra la popolazione del territorio riminese, l'oggetto da stigmatizzare e da reprimere con la violenza del potere, nella forma dello sgombero fisico della struttura e dei suoi attivisti.

Violenza del potere preceduta dagli attentati di matrice razzista e nazista di Forza Nuova, che nel settembre del 2007 ha portato all'arresto, con l'accusa di terrorismo, di 13 militanti di questo becero aggregato; violenza del potere esercitata da una giunta di centro sinistra che in questi anni non ha fatto altro che privilegiare gli interessi dei pochi speculatori a danno dei bisogni del territorio; violenza del potere esercitata da chi, come il *Prc e altri esponenti della giunta*, ha gestito i propri piccoli interessi provando a cavalcare i movimenti senza però riuscirci.

Invitiamo tutta la cittadinanza, tutte le persone che abbiamo incontrato, a mobilitarsi in difesa di questa importante esperienza di democrazia e contro chi pensa di risolvere a suon di ordinanze e di violenza tutto quello che non rientra all'interno dei propri interessi particolari.
La forza di chi costruisce percorsi di autonomia in difesa dell'ambiente, del territorio e della dignità umana va al di la di uno spazio fisico. Il Paz non è solo la struttura di via Montevecchio, ma la forza di chi non smette di indignarsi per abituarsi a vivere.
Lanciamo fin da ora, qual'ora dovesse avvenire lo sgombero, un presidio pubblico presso p.zza Cavour dalle 20 della stessa giornata.

I compagni e le compagne del Paz