Pochi giorni fa l'assessore Libero Mancuso, delegato alla sicurezza, ha esposto la sua geniale soluzione al problema degrado in zona universitaria: il Comune entro l'estate dovrebbe assoldare degli studenti universitari per controllare e vigilare piazza Verdi e vie limitrofe, armati di telefonino, e per fortuna solo di quello. Ma il Comune non farebbe tutto questo da solo, e per questo chiede l'aiuto dell'Università, versando nelle casse dell'Ateneo 20.000 euro, destinate a quelle associazioni che vinceranno un bando per svolgere il compito di vigilantes.
I collettivi autorganizzati non hanno gradito affatto la proposta dell'assessore, che va a rafforzare una politica securitaria già troppo pesante e intimidatoria, fatta di ordinanze e militarizzazione.
Per questo stamattina il collettivo Aut-of ha occupato momentaneamente l'ufficio dell'assessore Mancuso per tenere una conferenza stampa e manifestare la propria posizione: gli studenti non sono il degrado, ma piuttosto la risorsa di questa città, perchè sono il motore propulsore di quell'intelligenza, quelle innovazioni culturali e ricchezze che la caratterizzano. Queste risorse non nascono sicuramente dal nozionismo insegnato nell'Università, bensì dagli incontri e scambi che avvengono quotidianamente nelle piazze, durante gli aperitivi e iniziative che Giunta e media ufficiali chiamano "bivacchi".
Il Comune emana ordinanze, posiziona camionette, propone ronde di studenti-anti degrado; l'Università contemporaneamente sottoscrive codici etici, chiude spazi come le aule studio, allontana le Facoltà sempre di più dal centro: questi due soggetti sembrano paurosamente legati. Le politiche di entrambi mirando a imporre uno stile di vita asettico, robotico e innocuo, lo fanno snaturando la zona universitaria, desertificando lo spazio pubblico e negando sempre di più ogni possibilità di confronto tra gli individui.
L'assessore davanti a tali dichiarazioni si è limitato a definirsi disponibile ad un prossimo incontro, e gli studenti di Aut-of hanno deciso di riprendersi piazza Verdi per comunicare a tutti con striscione e megafono, il loro netto rifiuto di quest'ultima proposta delle ronde studentesche, di ogni proibizionismo e di ogni compromesso tra Università e Comune sulla questione sicurezza.
E' infatti alquanto contraddittorio che il Rettore accetti dei soldi dal Comune non per migliorare le strutture e i servizi universitari, o per aprire spazi dedicati a socialità e cultura, ma per arruolare ronde di studenti-spie. E' ancora più contraddittorio che delle associazioni studentesche dichiaratesi di "sinistra" accettino di partecipare a questo progetto troppo vicino a sistemi proposti dalle forze di destra.
Il collettivo ha infatti "dichiarato guerra" a quei soggetti della rappresentanza studentesca che aderiranno al bando, porgendo aiuto e sostegno a chi promuove una sicurezza fatta di retorica e repressione. Vivere l'Università non vuol certo dire fare i guardiani, piuttosto attraversare gli spazi senza bisogno di nessun permesso.
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