La sfida e l’intuizione politica di ATTAC Italia, che ne hanno decretato il buon successo di partecipazione in questo anno e mezzo, è stata quella di capire che l’effetto principale da combattere della globalizzazione neoliberista è la forte spinta nichilista che ci ha reso soggetti estranei, incapaci di comunicare e quindi di agire al meglio. Il mezzo per combattere questa tendenza è tutto nel metodo di azione che ATTAC si è data, lavorando sui territori avendo la capacità di ascoltarli e di ascoltare i soggetti che li vivono abbattendo le zone rosse mentali, fatte di pregiudizi e di divergenze accumulatesi nella storia della sinistra alternativa del nostro paese.
Le oltre duemila persone presenti a Bologna nell’assemblea di presentazione di ATTAC Italia, sono state il segno ed il sintomo che l’intuizione era ed è quella giusta e che Genova sarebbe stato un grande appuntamento. E’ così è stato: trecentomila persone a Genova che con i loro corpi davanti alle reti e con la loro mente libera da ogni recinzione, si sono manifestate con un bisogno fondamentale, quello cioè di tornare a partecipare, di contare e di esserci, di narrarsi, di ascoltarsi. I fatti di New York e la guerra. ci hanno scaraventato con le nostre inadeguatezze nello scenario complesso dell’ Enduring War e dell’ Enduring Control che potrà far perdere tanti individui che si sono avvicinati alla politica. Ma l’errore più grande che le strutture organizzate di questo movimento rischiano di commettere e che porterebbe ad un reale allontanamento degli uomini e delle donne di Genova,è quello di non capire il nuovo bisogno di partecipazione che una gran parte della gente che si è riavvicinata durante il G8 alla politica hanno portato e portano in tutti i soggetti organizzati mettendone in evidenza le inadeguatezze e forse anche la distanza rispetto alle nuove esigenze che le donne e gli uomini di Genova esprimevano ed esprimono. Rimanere immobili, non mettersi in discussione rispetto a questa voglia di essere protagonisti, significa non cogliere una delle matrici essenziali del nascente movimento. Per ATTAC Italia, che il 12 ed il 13 di Gennaio a Bologna farà la sua prima assemblea costitutiva, è sicuramente più facile capire queste nuove esigenze, anche solo per il fatto che siamo nati nel periodo precedente Genova e dunque abbiamo nel nostro dna in maniera marcata le caratteristiche del movimento. Fine di queste due giornate sarà proprio quello di dare una forma ad ATTAC Italia, una forma che sia capace di essere fino in fondo coerente con l’obiettivo di rinnovare la partecipazione democratica coinvolgendo tutti gli iscritti nella costruzione e nella scelta delle attività di ATTAC. Provocatoriamente abbiamo sperimentato, per arrivare alla discussione finale qui a Bologna, la formula della “consultazione zapatista”. Si tratta appunto di un esperimento finalizzato al tentativo di trovare vere forme di partecipazione dal basso. Questo è necessario per essere capaci di avere una associazione sempre in movimento rispetto alla complessità della realtà. Significa però inevitabilmente essere più lenti rispetto ad alcune decisioni. Raccogliere i pareri di tutti coloro che partecipano alla consultazione. rielaborarli, come abbiamo fatto per lo Statuto significa impegnare grosse risorse umane.. ATTAC Italia vuole andare fino in fondo in questa sperimentazione e vuole anche nella organizzazione della sua prima assemblea raccogliere lo spirito di Porto Alegre, facendo aprire la propria assemblea da un gruppo di percussionisti. Abbiamo scelto anche di mettere in evidenza una delle caratteristiche principali di ATTAC quella di essere una rete internazionale attraverso una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di alcuni rappresentanti degli altri ATTAC d’Europa e del Mediterraneo. Altra caratteristica della globalizzazione liberista da scardinare è sicuramente la velocità; velocità che ci impedisce di capire e di analizzare i nostri territori, di ascoltarli e di ascoltarci. Prendersi del tempo per potere raccontarsi e per decidere insieme, prendersi il tempo di socializzare anche attraverso la musica le arti in generale sono una costante di ATTAC Italia. Reclamare e pretendere il tempo per la socialità non è solo un obiettivo ma un valore di ogni associazione democratica e realmente nel movimento. Ed ATTAC Italia lo è e lo vorrà essere sempre.
L’assemblea nazionale si terrà nella Multisala di via dello Scalo 23 sabato 12 gennaio dalle 9,30 per tutto il giorno con un incontro pubblico serale con alcuni rappresentanti di ATTAC europee e nordafricane e continuerà domenica mattina. L’assemblea è aperta a tutti.