I Cobas Scuola hanno indetto uno sciopero del personale docente per il 29 febbraio da proseguire ad oltranza ogni 15 giorni. La motivazione risiede nella netta opposizione dei docenti all'Ordinanza Ministeriale 92 approvata il 5 novembre scorso ad opera del ministro della pubblica istruzione Fioroni. L'ordinanza costringeva le scuole a rivisitare il proprio POF (Piano d'offerta formativa) cambiando il sistema dei corsi di recupero. L'ordinanza, a detta dei Cobas, è confusa, nei modi e nei tempi, è illegittima, poiché in palese contrasto con l'articolo 74 del Testo Unico della scuola, e soprattutto non nasce da un'esigenza reale nata spontaneamente dal corpo docente. L'ordinanza sembra piuttosto essere una dirittura d'arrivo di una politica fallimentare nei confronti delle riforme del sistema scolastico che, sebbene si siano avvicendati governi di parti politiche differenti, ha seguito una disastrosa continuità da ormai 15 anni. In particolare, la trasformazione dell'istituzione scolastica in un'azienda senza fondi e con gravi problemi strutturali, attuata dalla riforma Moratti, non ha mai trovato una soluzione sotto il ministero Fioroni, che, al contrario, ha proseguito l'opera, fallimentare secondo i Cobas, di distruzione. Per questo motivo lo sciopero del 29 febbraio sarà reiterato ogni 15 giorni, in attesa delle mosse che prenderà il governo che si formerà dopo le prossime elezioni d'aprile, in previsione di uno sciopero generale da tenersi a maggio. Una posizione certamente intransigente quella dei Cobas, ma che nasce da un reale disagio di fronte all'evidente malgoverno del sistema scolastico, di cui l'OM 92 è un sintomo grave e, purtroppo, non unico.