13 condanne per chi alzò la voce contro la guerra

7 anni di reclusione per i 13 partecipanti alla manifestazione fiorentina del 13 maggio 1999 contro la partecipazione dell'Italia alla Guerra nei Balcani.
29 gennaio 2008 - Francesca Biserni

Nella giornata odierna il Tribunale di Firenze ha emesso la sentenza del processo che vede imputate 13 persone con l´accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, riferita a fatti avvenuti nel 1999.

Si tratta di una sentenza pesantissima e non commensurata in alcun modo alla realtà dei fatti, che condanna tutti gli imputati a ben 7 anni di reclusione.
Se si pensa che 7 anni è la pena normalmente assegnata per un omicidio con attenuanti, è infatti assolutamente inconcepibile che una pena della stessa durata sia attribuita a persone che furono peraltro malmenate dalle forze dell'ordine. Questa decisione suona più che altro come un monito a non manifestare, tanto meno contro la guerra e ancor meno se il centrosinistra è al governo. I DS hanno del resto contribuito a influenzare l'esito della sentenza e, dopo essersi scagliati contro i lavavetri, il loro nuovo obiettivo paiono essere le case occupate, i richiedenti asilo e, naturalmente, i protestanti contro la guerra.

I fatti a cui si fa riferimento avvennero il 13 maggio 1999, data in cui fu indetto dai sindacati di base uno sciopero contro la guerra Nato nei Balcani, sostenuta dal governo D'Alema, a cui parteciparono 300 persone. Allo sciopero si accompagnò una manifestazione conclusasi davanti al Consolato Americano, dove, al termine del corteo, partirono senza preavviso durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad altezza d'uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre tanti altri evitarono appena l'ospedale. L'atteggiamento delle forze dell'ordine fu conseguente alla circolare D'Alema-Iervolino ("perchè non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative"). Sugli incidenti alcuni manifestanti, fra cui l'ex consigliere regionale Orietta Lunghi, rimasta ferita quel giorno, presentarono un esposto contro la polizia per le cariche compiute. L'inchiesta fu però archiviata."Una vendetta contro chi ha osato protestare contro la guerra" commenta Bruno Palladini del Movimento antagonista toscano.

Tra i 13 condannati - per resistenza aggravata, reato nel quale il tribunale ha ritenuta assorbita l'accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale -, figura Bruno Paladini, del Movimento antagonista toscano. Assolto invece Massimo Cervelli, rappresentante dei Cobas, come aveva richiesto il pm. Il tribunale ha inoltre dichiarato prescritte, per tutti gli imputati, le accuse di lesioni e quella relativa ad un blocco stradale in viale Strozzi, successivo agli scontri. Gli imputati condannati sono stati anche interdetti, in perpetuo, dai pubblici uffici.''La giustizia e' come la tela del ragno, cattura i moscerini ed e' sfondata dai mosconi'', commenta l'avvocato Danilo Ammannato, uno dei legali della difesa.

A seguito delle condanne un centinaio di persone ha preso parte oggi ad un corteo di protesta nel centro di Firenze. La manifestazione e' partita da via Cavour, dove si e' svolto un presidio annunciato sotto la prefettura. Poi il corteo, aperto dallo striscione ''Guerre e tribunali non fermeranno la nostra lotta'', si e' diretto in piazza della Repubblica, dove ha sostato sotto la procura. I manifestanti hanno quindi raggiunto piazza della Signoria e, dopo una sosta sotto il Comune, si sono diretti al tribunale, nella vicina piazza San Firenze, dove il corteo si e' sciolto. Il tutto si è svolto senza alcun problema di ordine pubblico.Per sabato si prevede invece un corteo più numeroso di almeno 2000 persone, nuovamente ospitato dal capoluogo fiorentino.