Un'opinione fuori dal coro: senza contestazione non c'è democrazia

Chomsky su Papa-Sapienza: Negli USA è peggio

L'autorevole voce della sinistra radicale americana avverte l'Italia del pericolo a cui le ingerenze della religione possono spingere le istituzioni laiche
24 gennaio 2008 - Noam Chomsky

Per trovare un paragone è sufficiente guardare alla campagna elettorale in corso negli USA. Uno dei candidati proviene dal movimento cristiano evangelista, il quale crede che il mondo sia stato creato 10 mila anni fa e che ogni singola parola della Bibbia sia vera alla lettera. Ciascuno dei candidati, poi, deve professare la sua profonda 'fede'. Uno, un mormone, a causa del suo atteggiamento considerato 'diffidente' (nei confronti della parola di Dio, n.d.r.), ha dovuto tenere un discorso dicendo che credeva in Gesù e via dicendo. Inoltre, il primo emendamento (della Costituzione americana, n.d.r.) permette ad una persona di qualunque credo di divenire presidente - con l'implicazione, però, di escludere chi è ateo. Nessuno ha mai contestato tutto ciò. Certo, chiunque verrà eletto dovrà rimpiazzare un presidente che, solo a gennaio del 2003, cercò di convincere Chirac a seguire gli Stati Uniti nella guerra contro l'Iraq citando passaggi di Ezechiele su Gog e Magog… E' vero, non è esattamente la stessa situazione (che si è presentata a Roma n.d.r.), ma potrebbe essere di gran lunga peggiore