Il Vaticano cerca di garantire l'immagine del pontefice

Sapienza, annullata la visita del Papa

Il mondo politico reagisce aspramente alla protesta universitaria
15 gennaio 2008 - Marcello Aguidara

Dopo una giornata di clamore, passi indietro, proteste ed interventi politici, la visita di Papa Ratzinger all'Università La Sapienza di Roma è stata annullata. E' questa la decisione presa oggi dal comitato provinciale di sicurezza, in cui era
presente anche la gerdarmeria vaticana, per la salvaguardia dell'immagine del pontefice e non per motivi di sicurezza. Il Vaticano ha trovato più conveniente declinare l'invito dell'Università. Il mondo politico si è unito in difesa del Papa e della libertà di espressione che è stata gravemente proibita in questa occasione. I fatti però parlano chiaro: gli studenti che hanno occupato il rettorato da questa mattina chiedevano soltanto di poter manifestare durante la visita del Santo Padre, cercando di porre in questione il tema della
laicità del sapere: argomento scottante e di grande attualità, data la nuova politica vaticana, sotto l'egida di Benedetto XVI, fatta di ingerenze e toni restauratori assai preoccupanti. Uno dei motivi, infatti, della protesta del corpo
docente e studente, era in una affermazione che l'ancora Cardinale Ratzinger pronunciò nel 1990 sulla legittimità del processo a Galileo Galilei. Quale migliore occasione, allora, come l'incontro in uno dei templi della laicità e della scienza, come l'istituzione universitaria, e la discussione di temi che purtroppo, ora come secoli fa, ancora creano divisioni. Non è stato forse negato agli studenti il diritto di poter iniziare una discussione seria, attraverso una manifestazione? Dovrebbero riflettere su questo politici come il sindaco di Roma Walter Veltroni, che vitupera l'intolleranza, fingendo di non rendersi
conto che la vera intolleranza risiede in chi la denuncia. Intolleranza è impedire che un elemento importante della società civile, quella che un tempo veniva rispettata ed ascoltata nel nome dell'intelligentia, come l'Università possa porsi in maniera critica con l'istituzione religiosa, a cui non deve essere asservita. Servilismo, purtroppo, che la politica dispensa a piene mani, da una parte e dall'altra. Ecco un'altra puntata dell'umiliazione della ricerca e del sapere nel nostro paese. E' auspicabile, almeno in questo, l'invito del presidente del consiglio Romano Prodi al Papa perchè la visita all'università abbia luogo, ma senza che si neghi il dialogo con docenti e studenti dissidenti.