I coordinamenti migranti lanciano un'interessante iniziativa

Verso un Primo Maggio dei migranti

Dopo il successo del Tutti alle Poste, le associazioni e i migranti propongono una giornata per riflettere assieme su diritti e futuro. La scelta del giorno, il Primo Maggio, è strategica e sintomatica. E' necessario raggiungere un livello di giustizia sociale più elevato e dignitoso, per tutti.
15 gennaio 2008

Dopo molte mobilitazioni locali contro il protocollo tra il Ministero degli
Interni e le Poste italiane, il 1° dicembre ha segnato un passo avanti per
il movimento migranti e antirazzista in Italia. Le istanze dei migranti
hanno riattivato un percorso condiviso di mobilitazione e di lotta, a
partire dalla manifestazione del 27 ottobre e dall'assemblea dell'11
novembre a Brescia. Per un bilancio di questa iniziativa, e per fare un
passo avanti nell'organizzazione del movimento dei migranti e antirazzista
a livello nazionale, crediamo sia urgente organizzare in tempi brevi
un'altra assemblea.
Di fronte abbiamo un pesante attacco nei confronti dei migranti: offensive
razziste come quelle contenute nel pacchetto sicurezza e nelle iniziative
di molti sindaci, la truffa delle quote-flusso, gli iter interminabili per
rinnovare permessi e carte di soggiorno, la rigida tenuta dei CPT contro
ogni rivendicazione di chiusura e persino ogni ipocrita ipotesi di
"superamento" . Il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro
rimane l'asse fondamentale a partire dal quale si produce lo sfruttamento e
si costruiscono le retoriche sulla sicurezza e la criminalizzazione dei
migranti. La separazione tra clandestini e regolari è uno strumento di
discriminazione e sfruttamento, nasconde la realtà del lavoro nero e il
fatto che la clandestinità è un orizzonte per tutti i migranti. La
perdita del permesso di soggiorno è una minaccia sempre possibile,
aggravata dal regime dei rinnovi alle Poste. Per questo dobbiamo continuare
a tenere sotto pressione le Poste e le Questure, per ottenere reali
miglioramenti nei rilasci e nei rinnovi dei permessi. Ma non solo.
Dopo la manifestazione di Brescia e dopo il 1° dicembre dobbiamo essere in
grado di affermare che la ricattabilità e la clandestinizzazione non
riguardano solo i migranti, ma coinvolgono il lavoro nel suo complesso, in
termini di precarizzazione, sicurezza, e perché è il lavoro che si vuole
ridurre al silenzio politico. Ma la manifestazione di Brescia e la giornata
del 1° dicembre dicono che i migranti non si lasciano zittire, è ciò non
solo in Italia o in Europa. E' di questi giorni la notizia che i migranti
degli Stati Uniti hanno cominciato un percorso di mobilitazione verso una
grande manifestazione a Washington il 1° maggio del prossimo anno.
Chiedono la regolarizzazione senza condizioni di tutti i migranti privi di
documenti.
La nostra proposta, all'interno del percorso comune delle realtà di
movimento che si è aperto a Brescia, è che anche in Italia e in Europa il
1° maggio del prossimo anno sia assunto come data centrale per una grande
mobilitazione dei migranti che chieda con forza una regolarizzazione
permanente slegata dal lavoro e dal salario, la rottura del legame tra
permesso di soggiorno e contratto di lavoro e la chiusura dei CPT. Una
giornata nel segno del protagonismo dei migranti, che aggredisca
direttamente il cuore del regime cui sono sottoposti i migranti e che
produca il massimo coinvolgimento fra i lavoratori e la più ampia
partecipazione del movimento nel suo complesso, a partire dalla
consapevolezza che simili questioni non riguardano solo i migranti.
Anche per questo proponiamo a tutte le realtà che hanno partecipato alle
mobilitazioni dei 1° dicembre la convocazione di una nuova assemblea
nazionale all'inizio del prossimo anno.

Coordinamento Immigrati Brescia,
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia,
Gruppo Migranti Torino,
Coordinamento Migranti Vicenza,
Laboratorio Antirazzista e delle Resistenze Sociali La Spezia

Per saperne di più:
http://coordinamentomigranti.splinder.com/post/15157624