La Guardia di Finanza di Bologna ha arrestato un ex costruttore di Argelato che affittava oltre 250 tra appartamenti, magazzini ed uffici, sia ad imprese che privati, siti nelle province di Bologna e Ferrara. Coinvolte anche la moglie e le due figlie, per un giro di occultamento di redditi superiori a 6,5 milioni di euro e una conseguente evasione all'imposta di registro di oltre 200 mila euro.
Nel capoluogo emiliano è sempre più grave la piaga degli affitti in nero, un problema che spesso viene messo in secondo piano rispetto ad eventi, considerati dall'amministrazione comunale di importanza più pregnante, come la lotta all'occupazione di appartamenti spesso abbandonati. Bologna è un polo universitario molto frequentato ma i numerosi studenti fuori sede devono scontrarsi con affitti proibitivi che lievitano a dismisura di anno in anno. Affitti che, come nel caso dell'allegra famiglia bolognese che ha agito indisturbata per quasi 40 anni, celano i veri danni al bene pubblico. Piuttosto che una politica di repressione fatta di sgomberi forzati, sarebbe auspicabile una seria politica di lotta agli affitti in nero e di controllo sui prezzi delle case.