Segue il comunicato dell'Rdb Inps:
Ancora una volta dobbiamo assistere ad un attacco giornalistico nei confronti della sede provinciale Inps di Bologna e ai suoi lavoratori senza che ci sia un tempestivo intervento da parte della dirigenza che ne difenda l’operato.
I fatti: Ieri, mercoledì 14 novembre, è stato pubblicato sul Il Resto del Carlino di Bologna un articolo (in allegato) che dava notizia della seguente circostanza: avendo un Decreto Interministeriale del 12 luglio 2007 aumentato dal 23,5 al 23,72 %, l’aliquota contributiva a cui sono sottoposti gli assegnisti, i borsisti e i co.co.co., poiché “a tutt’oggi sull’argomento l’Ente Previdenziale non ha dato alcuna comunicazione”, l’Università di Bologna ha deciso di non corrispondere gli stipendi di ottobre a circa 5.000 precari attribuendone esplicitamente la responsabilità all’inefficienza della sede Inps di Bologna che non avrebbe comunicato nei termini dovuti le istruzioni necessarie.
TALE AFFERMAZIONE E’ FALSA
Infatti, i funzionari della sede a ciò preposti hanno fornito tutte le indicazioni necessarie nei tempi e nei modi dovuti e i riscontri sono stati tempestivamente forniti alla Direzione di Sede.
Quindi, mentre non ci stupisce che, per i propri interessi, l’Università utilizzi questi sotterfugi sulla pelle di lavoratori precari che devono vivere con salari che vanno da 850 a 1250 euro mensili, siamo ancora una volta costretti a constatare la completa latitanza di chi è preposto a tutelare l’immagine dell’Istituto e, soprattutto, dei suoi lavoratori.
Speravamo che l’episodio che nel mese di giugno coinvolse i lavoratori dell’Area Prestazioni a Sostegno del Reddito (anche in quel caso a fronte della pubblicazione di una lettera denigratoria sul quotidiano “La Repubblica” non fu pubblicato nessun intervento di rettifica) rimanesse un caso isolato, ma purtroppo dobbiamo prendere atto che è diventata una preoccupante consuetudine.
RdB Inps Bologna