APPELLO
Non gli è bastato assassinare Carlo Giuliani; hanno dovuto archiviare il processo ai suoi assassini.
Non sono bastate la mattanza della Diaz, l'orrore delle torture di Bolzaneto, la macelleria cilena delle strade di Genova: devono far cadere in prescrizione i reati commessi dalle cosiddette forze dell'ordine e garantire, con centrodestra e centrosinistra in sintonia, la continuità del comando della polizia e la promozione di De Gennaro.
Oggi 25 compagni/e a Genova e 13 a Cosenza rischiano di pagare carissima, con secoli di galera e milioni di euro di multa, la rivolta, praticata insieme ad altri 300.000, contro la calata dei padroni del mondo a Genova per il G8 del luglio 2001.
A Napoli sono già stati pesantemente condannati alcuni attivisti per una iniziativa di protesta contro il carovita alla Ipercoop di Afragola, mentre su altri 19 incombe il processo per una iniziativa analoga a Roma il 6 novembre del 2004. Diventa sempre più frequente che i protagonisti dei conflitti sociali finiscano seppelliti dalle condanne piuttosto che vedere una risposta alle legittime esigenze popolari che pongono
La magistratura genovese non ha esitato a sostenere contro i processati incredibili e pesantissimi capi di imputazione, devastazione e saccheggio (a Genova) e cospirazione contro i poteri dello stato (a Cosenza), che fanno accapponare la pelle a qualsiasi sostenitore dello stato di diritto.
Quello stato di diritto che viene ridotto a brandelli in questi giorni da una isteria securitaria, che, incubata dalla propaganda razzista e fascista durante il governo Berlusconi e poi accelerata dall'ossessione del controllo e dell'ingabbiamento sociale da parte dei sindaci-sceriffi del centrosinistra con le ordinanze repressive contro lavavetri e writers, oggi sfocia nel decreto del governo di chiara matrice razzista e xenofoba, con il "dolce" Veltroni a menare le danze contro romeni e rom.
Il tutto mentre governo, Confindustria, Cgil-Cisl-Uil procedono nella demolizione dei diritti sociali con il protocollo del 23 luglio che massacra la previdenza pubblica e rende eterna la precarietà, con una Finanziaria che dà soldi solo al padronato e immiserisce salari e servizi sociali, che aumenta ancora le spese militari e addirittura vede il centrosinistra compatto nello stanziamento di 30 milioni di euro per riportare in Italia (alla Maddalena) il G8 nel 2009.
I processi di Genova e Cosenza costituiscono una ignobile operazione liberticida, che non solo mette terribilmente a repentaglio la libertà degli imputati/e, ma rappresenta un monito minaccioso contro tutto il movimento antiliberista e no-war, contro tutte quelle lotte sociali che fuoriescono dalle compatibilità capitalistiche, contro tutti/e coloro che continuano a battersi per un altro mondo possibile e indispensabile.
Si processano i nostri compagni/e perché si vuole delegittimare e cancellare ogni traccia di conflitto sociale.Ma il movimento non si fa processare: per questo saremo tutti/e a Genova, nel ricordo di Carlo Giuliani, per richiedere l'assoluzione di tutti gli imputati/e di Genova e Cosenza, Lo faremo nella continuità ideale e concreta con le lotte di quest'anno, dal 9 giugno allo sciopero del 9 novembre, perché il conflitto sociale non può essere ingabbiato, perché non permetteremo che siano i tribunali a riscrivere la storia dei movimenti e di chi si ribella ai padroni del mondo, al dominio spietato del profitto, della guerra, della mercificazione totale dell'esistente.
prime adesioni:
Cobas, RdB-Cub, SdL, Sinistra Critica, PCL , Rete dei Comunisti, Global Network, Action
Vai alla feature Le poltrone cambiano, l'ingiustizia resta. Il 17 novembre tutte/i a Genova!