Il 9 novembre vuole essere una giornata di blocco della produzione, di
sciopero generale e generalizzato... generale perchè riguardante ogni
settore lavorativo, generalizzato perchè da estendere ovunque, anche al di
fuori dei tempi e degli spazi del lavoro! Ogni aspetto della nostra vita,
in regime di precarietà, dipende sempre più dalle esigenze di quanti sulla
nostra pelle si arricchiscono e ricavano profitti. Ben oltre gli orari e i
luoghi di lavoro, la nostra vita è disciplinata dall'esigenza di una casa,
dai nostri movimenti, da ciò che consumiamo e da quanto spendiamo per
vivere, dai momenti di svago... nel tessuto metropolitano nulla sfugge
alle maglie del denaro, della traduzione in merce di scambio di ogni
nostro bisogno e desiderio.
Ed è in questo quadro che le politiche di annullamento del welfare si
combinano, con tratti inquietanti, alla criminalizzazione dei soggetti
sociali più esposti ai ricatti del mercato. Se da un lato le spese
pubbliche in materia di servizi sociali sanità ed istruzione vanno
esaurendosi ad opera delle finanziarie del Governo Prodi, lasciando a
precari migranti e studenti il difficile compito di tutelare un minimo
livello di dignità alle proprie condizioni di vita, dall'altro vengono
varati "pacchetti sicurezza" che costituiscono una forte ipoteca sulle
vite di tutti no. Alla minaccia dei cpt, al caro-vita e al caro-affitti,
vanno aggiungendosi nuovi dispositivi che violano pesantemente le libertà
personali e d'espressione, che interpretano ogni problematicità sociale
solo alla luce del controllo e della repressione, forti del clima di
guerra permanente sul fronte interno e del senso di insicurezza che queste
stesse politiche generano nelle metropoli.
Reagire a questi attacchi oggi è centrale per garantirci la sopravvivenza
stessa: rifiutarsi di considerare "case" delle cantine o degli stabili
fatiscenti riappropriandosi del diritto all'abitare dignitosamente;
liberarsi dall'angoscia di un lavoro a termine e dall'ansia di cercarne
un'altro; spostarci nelle metropoli e tra le metropoli abbattendo i muri
dei "pedaggi" e delle espulsioni; cooperare per produrre nei luoghi
abbandonati delle metropoli ambiti in cui ricomporre la frammentazione cui
la precarietà ci ha condannati, sono battaglie attorno alle quali
costruire un antagonismo sociale diffuso.
Per questo abbiamo voluto in questi ultimi anni fare della battaglia per
gli spazi sociali un segmento importante delle nostre lotte: oggi, come
occupanti del Laboratorio Crash! di via Zanardi 106, vogliamo fare di
quello spazio un ambito in cui dar vita a nuove e importanti battaglie per
la vivibilità della città e per la difesa delle condizioni di vita di
tutti e tutte, che possa anche essere luogo di aggregazione e socialità
non mercificate.
Per questo le lotte per la riappropriazione diretta ed indiretta di
reddito sta nella capacità di organizzarci comunemente per generalizzare
gli scioperi, per moltiplicare e riprodurre i blocchi della produzione e
della messa al lavoro delle nostre vite, per scardinarie le politiche
securitarie che ditruggono, nell'attaccare le nostre libertà, ogni margine
di agibilità politica e conflittualità sociale.
Partiamo dalla giornata del 9 novembre per rilanciare nel tessuto
metropolitano campagne per la conquista di migliori condizioni di vita e
contro la precarizzazione delle nostre esistenze.
Venerdì 9 Novembre ore 9
Corteo da Piazza XX Settembre (davanti autostazione) - Bologna
Laboratorio CRASH!
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