Questa mattina alle ore 7.30, in via Stalingrado 86, lo spazio
liberato venerdì scorso dal nuovo collettivo Open The Space, è stato
riconsegnato dalle forze di polizia al degrado, allo sfruttamento
della prostituzione, ai topi, allo spaccio e alla speculazione
edilizia della finanziaria pubblica Fintecna che ne ha richiesto la
"liberazione"immediata, pur non essendoci alcun progetto o interesse
per quell' area.
Lo spazio in questione, ex asilo per i figli dei dipendenti dell'ex
manifattura tabacchi, era rimasto abbandonato per 15 anni in uno stato
di deperimento e decadenza tali che gli abitanti dei palazzi attigui
faticavano ad aprire le finestre nei mesi più caldi per l'odore,
venerdì mattina era stato sottratto al degrado cui l'avevano lasciato
la pubblica amministrazione e la Fintecna e riconsegnato alla città da
OTS.
L'efficacia dell'azione di OTS e la sua necessità sono stati subito
evidenti a chiunque, da venerdì scorso, sia passato da via Stalingrado
o abbia letto i giornali ,mettendo in evidenza che per combattere il
famoso degrado non c'è alcun bisogno di sindaci sceriffi con i poteri
speciali che continuano a dilapidare risorse pubbliche incrementando
gli organici delle varie polizie e carabinieri, per combattere il
degrado delle metropoli è sufficiente la buona volontà.
E' sufficiente smettere di chiacchierare e di farsi pubblicità (
forse in attesa di una poltrona ministero) rimboccarsi le maniche e
lavorare.
In soli due giorni, OTS ha liberato lo spazio dai rifiuti e ha
disinfettato la maggior parte dello stabile, cominciando a recuperarne
il giardino e ripristinando il collegamento con l'acqua.
Questo ha portato molte persone, che fino al giorno prima erano
spaventate dalle condizioni e dalle frequentazioni dello stabile, a
riavvicinarsi incuriositi e a collaborare ai lavori di recupero,
compresi i vicini che hanno accompagnato i figli a vedere e conoscere
uno spazio che avrebbe magari voluto ospitarli nel dopo scuola. Anche
molti ragazzi lavoratori, precari e studenti si erano avvicinati
collaborando al ripristino di uno spazio che vedevano come una
possibilità di aggregazione e di sviluppo progettuale.
Via Stalingrado 86 stava dimostrando pubblicamente che il degrado
culturale e strutturale si combatte anche con la socialità attiva,
mentre la speculazione edilizia e la cementificazione ignorante non
sono "riqualificazione urbana" ma impoveriscono sempre di più le
metropoli dei suoi spazi sociali più vivi e inclusivi, come questo ad
esempio, appena sgomberato e murato forse dagli stessi lavoratori
immigrati "appaltati" dall' amministrazione comunale che questa
mattina ha mandato le ruspe sul Reno a travolgere i loro rifugi e
loro famiglie.
L'unico modo di riportare la civiltà nella nostra città è quello di
riappropriarcene, sottraendola all'esclusivo controllo dell'economia e
dell'intolleranza di partito, e renderla vivibile per le persone.
Questo è quello che abbiamo fatto e che continueremo a fare nonostante
l'ignorante cecità di quei partiti e di quelle istituzioni che hanno
dimostrato di avere scopi diversi da quelli dell'interesse pubblico.
Gli sgomberi di stamattina non saranno forse illegali, ma per noi,
sono del tutto immorali.
Open The Space