IL COMUNICATO DEL SUPPORTO LEGALE
224 anni e mezzo di carcere sono le richieste dei PM nei confronti dei manifestanti sotto processo per i fatti legati al G8 del 2001 a Genova.
"Vogliamo pene severe ma non esemplari": questa la frase clou rivolta al collegio giudicante. Una lezioncina in puro stile Canepa-Canciani anche ai giudici. E come se non bastasse anche un po' di morale gratuita per finire sui giornali ricordando che "vorrebbero" pene severe anche per le forze dell'ordine imputate per l'irruzione alla Diaz e per le torture a Bolzaneto. Chissà perché però le loro energie si concentrano dal 2001 in avanti, solo ed esclusivamente contro i manifestanti?
Chissà come i Pm hanno deciso di analizzare i fatti, senza considerarli nella loro interezza: senza considerare la militarizzazione della città, l'utilizzo di reparti speciali (oltre al ben noto e famigerato Tuscania), l'uso di spranghe al posto dei manganelli, la completa incapacità a gestire i manifestanti da parte delle forze dell'ordine giunti in piazza solo “per menare i rossi”. Niente, per i Pm non conta niente ciò che ci fu prima e dopo quelle giornate. Tutti devastatori e saccheggiatori.
Conta solo l'ottusa accusa nei confronti di chi scelse di opporsi alla sopraffazione dell'azienda mondo.
I Pm inoltre, in un impeto di moralismo, paragonano i fatti di strada al massacro della Diaz, senza ricordare che alla Diaz i poliziotti sono imputati solo per lesioni, falso e calunnia e non per il massacro che fu realizzato, oltre a fornire alle difese dei poliziotti imputati, straordinari assist.
Due secoli di carcere che ululano alla storia, che chiedono un posto nei libri, il proprio nome a fianco di un evento epocale come fu Genova 2001, ma la storia siamo noi, non voi.
IL COMUNICATO DEL COMITATO VERITÀ E GIUSTIZIA PER GENOVA
Le richieste della pubblica accusa al processo contro 25 persone per i fatti del G8 di Genova, ci paiono del tutto sproporzionate, sia rispetto agli episodi cui si riferiscono (nessuna persona è stata colpita), sia rispetto alle pene previste per i reati e le violazioni costituzionali compiuti da appartenenti alle forze dell'ordine durante gli stessi giorni.
Gli abusi compiuti alla caserma di Bolzaneto e alla scuola Diaz, come noto, sono puniti con sanzioni molto inferiori, tanto che i processi contro più di 70 agenti, funzionari e dirigenti si concluderanno quasi certamente con la prescrizione.
Ci aspettiamo che il tribunale giudichi con razionalità e buon senso, senza cercare sentenze esemplari che non giovano alla giustizia e alla credibilità delle istituzioni e che rischierebbero di somigliare a una forma di inaccettabile e pericolosa vendetta.
Vai alla feature Le poltrone cambiano, l'ingiustizia resta