Il 7 luglio 2007, alle ore 10.30 a Bologna

La questura vuole “amputare” il corteo dei migranti di sabato prossimo

I piani alti di Piazza Galileo negano il passaggio del corteo del Coordinamento Migranti da via Farini e via D'Azeglio, ma anche il concentramento in piazza Nettuno viene messo in discussione. I migranti, comunque, confermano la partenza della manifestazione dalla piazza originaria.
5 luglio 2007

Nel corso di una conferenza stampa, tenuta questa mattina alla sala dei gruppi consiliari di Palazzo d’Accursio, il Coordinamento migranti di Bologna ha annunciato l’intenzione della Questura di "tagliare" il percorso del corteo che sabato 7 luglio farà scendere in piazza tantissimi migranti della provincia di Bologna per denunciare i disservizi e i costi per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno.
La manifestazione è indetta contro le attese per i permessi di soggiorno che durano fino ad 8 mesi, il costo di 72 euro da versare alle Poste per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. I promotori hanni ribadito il loro 'NO' alle discriminazioni e ai Cpt.
La partenza del corteo era prevista per le ore 10.30 da Piazza Nettuno, ma oltre, alcune zone "off limits" come via Farini e D'Azeglio (la ragione sarebbe la contemporaneità con la sfilata di alcuni banchetti allestiti da organizzazioni politiche di destra), oggi è stato annunciato (in maniera assolutamente immotivata) il concentramento e la partenza da piazza Nettuno.
“Ma noi lì ci saremo”, ha detto Sane Bazir del Coordinamento Migranti.
Il percorso annunciato e oggi confermato vedrebbe i migranti sfilare da piazza Nettuno, lungo via Rizzoli, via Castiglione, via Farini, per arrivare davanti alle poste centrali di piazza Minghetti e proseguire fino a piazza Roosevelt davanti alla Questura, passando da via D'Azeglio.
Gli obiettivi centrali della manifestazione sono la sede centrale delle Poste di piazza Minghetti e la Prefettura di Piazza Roosevelt, “responsabili”- secondo il Coordinamento Migranti – “di un sistema che non funziona: da dicembre 2006 ad oggi, a livello nazionale, le Poste hanno rilasciato 40 mila permessi a fronte di 650 mila domande, il tutto nell'indifferenza più totale del governo".
L’auspicio dei migranti sarebbe il passaggio delle pratiche per i permessi dalle Poste agli Uffici Comunali.
Pesante è anche il capitolo costi: “Ci vogliono 72 euro e nessun atto amministrativo comporta in Italia un esborso simile; ci chiediamo perché pagare tanto per un servizio che oltretutto funziona malissimo”
Per richiamare l'attenzione sull'iniziativa di sabato dei migranti sono stati stampati “migliaia di volantini” e gli organizzatori si attendono una “adesione molto alta”: “Vogliamo far sentire la nostra voce sull'inefficienza di questo sistema e sulle false promesse che il governo ci sta facendo, complici i sindacati confederali, perché la legge Amato-Ferrero non sarà la soluzione e il permesso di soggiorno rimarrà legato al contratto di lavoro”, queste le parole di Sane Bazir.
Stoccata polemica anche a Cgil-Cisl-Uil che per il prossimo 13 luglio hanno indetto un presidio davanti al Ministero dell'Interno: “con le stesse nostre richieste – ha detto Bazir - ma noi, davanti al ministero ci siamo già andati un anno fa a sollevare questi problemi. I sindacati si svegliano solo adesso?”.
Sulla questione del corteo “tagliato” è intervenuto anche Valerio
Monteventi, consigliere comunale indipendente: “Trovo assurdo voler
impedire il ritrovo a piazza Nettuno, tanto più che le manifestazioni di migranti non hanno mai creato nessun tipo di problema. Io al corteo ci sarò, le motivazioni alla base della protesta sono giustissime”.