Grande partecipazione al corteo antifascista che giovedì 21 giugno ha sfilato per le vie del centro contro la fiaccolata di Forza Nuova. Prima tappa in Piazza Verdi, dove circa un centinaio di studenti dei collettivi autorganizzati si sono radunati intorno alle 18,30 per comunicare con la zona universitaria e poi spostarsi in corteo verso Piazza Ravegnana, lungo via Petroni e via San Vitale.
Dal presidio sotto le due torri, intorno alle 21, si sono mosse alcune migliaia di persone: in testa i centri sociali e a seguire le realtà GLBTQ, l'assemblea antifascista permanente, associazioni, sindacati di base e partiti. La manifestazione ha prima raggiunto piazza Malpighi, dove la polizia schierata in forze ha impedito di proseguire in direzione della zona dove si svolgeva la fiaccolata forzanovista. Girando su se stesso, il corteo è quindi ritornato sotto le torri riuscendo infine a prendersi le strade che lo hanno portato a riempire Piazza Minghetti, dove si era da poco conclusa la manifestazione di Forza Nuova (a cui avrebbero partecipato circa 150 fascisti).
Una giornata di mobilitazione intensa che registra innanzitutto un'alta partecipazione ma anche una composizione del corteo particolarmente giovane, che va a colmare quel vuoto generazionale che da un po' di tempo a questa parte ha spesso influito sulla piazza bolognese. Dalla manifestazione, inoltre, emerge un altro dato interessante. Molti degli interventi che hanno accompagnato il corteo, infatti, prendevano il via dal raduno fascista per poi portare il ragionamento sul clima autoritario e securitario con cui l'amministrazione sta soffocando Bologna.
Una mobilitazione che pur non riuscendo ad impedire la fiaccolata di Forza Nuova ha dato un segnale chiaro alla città e a chi, dal Comune alla Questura, non ha fatto niente per evitare che razzismo, sessismo e xenofobia sfilassero per le vie del centro.
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