Grande partecipazione al corteo antifascista che giovedì 21 giugno ha sfilato per le vie del centro contro la fiaccolata di Forza Nuova. Prima tappa in Piazza Verdi, dove circa un centinaio di studenti dei collettivi autorganizzati si sono radunati intorno alle 18,30 per comunicare con la zona universitaria e poi spostarsi in corteo verso Piazza Ravegnana, lungo via Petroni e via San Vitale [FOTO].
Dal presidio sotto le due torri [FOTO#1 - FOTO#2], intorno alle 21, si sono mosse alcune migliaia di persone: in testa i centri sociali e a seguire le realtà GLBTQ, l'assemblea antifascista permanente, associazioni, sindacati di base e partiti. Sul camion che ha aperto il corteo antifascista è stato esposto, tra gli altri, uno striscione che chiedeva l'immediata liberazione di Davide, Fabio e Marco, i tre studenti torinesi ai domiciliari dalla scorsa settimana per aver impedito un volantinaggio del Fuan. [FOTO#1 - FOTO#2].
La manifestazione ha prima raggiunto Piazza Malpighi, dove la polizia schierata in forze ha impedito di proseguire in direzione della zona dove si svolgeva la fiaccolata forzanovista. Girando su se stesso, il corteo è quindi ritornato sotto le torri riuscendo infine a prendersi le strade che lo hanno portato a riempire Piazza Minghetti, dove si era da poco conclusa la manifestazione di Forza Nuova (a cui avrebbero partecipato circa 150 fascisti [FOTO)].
Poco dopo la mezzanotte, due fascisti di ritorno dalla fiaccolata hanno aggredito una coppia gay che invece aveva appena partecipato al corteo antifascista.
Una giornata di mobilitazione intensa che registra innanzitutto un'alta partecipazione ma anche una composizione del corteo particolarmente giovane, che va a colmare quel vuoto generazionale che da un po' di tempo a questa parte ha spesso influito sulla piazza bolognese. Dalla manifestazione, inoltre, emerge un altro dato interessante. Molti degli interventi che hanno accompagnato il corteo, infatti, prendevano il via dal raduno fascista per poi portare il ragionamento sul clima autoritario e securitario con cui l'amministrazione sta soffocando Bologna.
Una mobilitazione che pur non riuscendo ad impedire la fiaccolata di Forza Nuova ha dato un segnale chiaro alla città e a chi, dal Comune alla Questura, non ha fatto niente per evitare che razzismo, sessismo e xenofobia sfilassero per le vie del centro.
Ascolta il commento di Roberto (centro sociale Tpo) e di Andrea (collettivo C38)
****************************************************************************************
Era stato modificato il percorso della fiaccolata con cui i fascisti di Forza Nuova sono stati autorizzati a sfilare, giovedì 21 giugno, per le strade del centro di Bologna (il pretesto stavolta, è la costruzione di una moschea in città). In base alle prescrizioni comunicate dal comitato per l'ordine pubblico, riunitosi martedì sera, i forzanovisti hanno potuto muoversi da Piazza san Domenico a Minghetti, dove si è svolto un breve comizio finale del segretario nazionale Roberto Fiore e del suo vice Gianni Correggiari. In serata concerto dei "Legittima offesa", in un luogo fuori Bologna non comunicato.
Centri sociali, collettivi universitari, associazioni, sindacati di base e partiti avevano confermato, nel corso di una partecipata assemblea cittadina svoltasi martedì all'XM24, quanto annunciato in conferenza stampa. Giovedì sono scesi in piazza (dalle 19 sotto le due torri) per non lasciare Bologna in mano ai fascisti, con l'intenzione di muoversi in corteo (autorizzato ieri fino in Piazza Malpighi). Il comunicato rivolto a tutte le forze democratiche, le reti e i songoli cittadini ha incontrato subito nuove adesioni.
Diffuso mercoledì un nuovo comunicato, in risposta alla decisione della Questura di confermare l'autorizzazione alla sfilata di Forza Nuova nonostante la mobilitazione antifascista.
Vari collettivi studenteschi avevano annunciato che giovedì avrebbero dato vita ad alcuni momenti di comunicazione all'interno della zona universitaria, prima di raggiungere Piazza Ravegnana: appuntamento alle 17 all'aula autogestita di via Zamboni 34.
Nella notte di martedì, nel frattempo, un antifascista bolognese è stato fermato e denunciato per alcune scritte contro Forza Nuova.
Le realtà antifasciste, inoltre, hanno presentato inoltre un fitto dossier che non lascia dubbi sulla natuta fascista, sessita e xenofoba di Forza Nuova.
Intanto non si era fatta attendere la risposta di Forza Nuova, che tramite il leader cittadino Correggiari ha attaccato duramente le sigle promotrici di No more nazi in my town.
Martedì 19 il Consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno contro il corteo di FN, definito un "gesto di disprezzo e negazione di fondamentali diritti di libertà, uguaglianza e democrazia".
Nel corso del Consiglio Comunale del 18 giugno, i consiglieri comunali dell'Altra Sinistra avevano presentato un ordine del giorno analogo con cui si chiedeva che Prefettura e Questura vietassero la manifestazione di FN, che però per questioni di tempo non è arrivato alla votazione.
Giovedì 14, invece, si era tenuto davanti alla Sala del Baraccano un presidio promosso da Crash per contestare l'intolleranza razzista promossa dall'assemblea organizzata dalla Lega Anti Diffamazione Cristiana (alla quale hanno preso parte un relatore della Lega Nord ed alcuni esponenti di Forza Nuova), sempre contro la costruzione di una moschea a Bologna.