La Trama è bella, non spezzate il filo
In un decennio di attività “Trama di terre” ha sempre avuto due anime: quella tutta calata nel presente (che spesso è fatto di emergenze) e quella rivolta al futuro, dunque progettuale, di studio e propositiva.
La prima anima è l’associazione che vive di progetti E convenzioni, per la mediazione culturale in ambito socio-sanitario e scolastico e per la progettazione interculturale.
La seconda anima è il Centro interculturale, inaugurato ufficialmente nel dicembre 2000, dove si prova a costruire il futuro: corsi di alfabetizzazione, studio, conferenze, presentazione di libri, orientamento al lavoro, una biblioteca-emeroteca.
Ma soprattutto è luogo di incontro, dialogo, scambio reciproco serrato e costante. Di qui sono passate ogni anno circa 500 immigrate ed è stato garantito, soprattutto alle donne addette ai lavori di cura, uno spazio auto-gestito - l’unico di questo tipo in città - per incontrarsi.
Queste “gambe” non reggono più e si sono accumulati debiti per circa 30 mila euro. E’ evidente che, nonostante il lavoro volontario di molte italiane e straniere, queste attività hanno un costo, il primo dei quali è l’affitto della nostra sede che è grande, in centro e sempre aperta perchè così deve essere.
Abbiamo più volte chiesto un sostegno agli amministratori ma la risposta è stata sempre “ora non si può” oppure “vedremo”. Adesso il Centro interculturale “Trama di terre” non può più aspettare. In queste condizioni non siamo in grado di far ripartire i corsi di alfabetizzazione (previsti per ottobre) né le altre attività già in calendario.
Quel che chiediamo all’amministrazione non è la copertura totale ma un equo contributo a coprire una parte dell’affitto: ci sembra il logico proseguimento di quel sostegno che “Trama di terre” ha ricevuto per potere aprire il Centro interculturale e avviarne le iniziative.
Abbiamo la consapevolezza che questa seconda anima è indispensabile perché incontro, formazione e studio hanno un valore strategico. Per questi motivi non possiamo accettare che il Centro Interculturale chiuda tutte le sue attività.