Trovare in Iperbole le farmacie di turno: fatica improba

Notturna disperazione informatica

Sul sito di Iperbole la ricerca di farmacie di turno è impresa da funamboli fortunati. In una storia immaginaria tutti i dati veri.
22 maggio 2007 - Carlo Loiodice

In passato i bolognesi non hanno mai avuto difficoltà nel reperire una farmacia di turno. Si entrava in un bar, si chiedeva in prestito il Carlino ed ecco fatto. Di notte si faceva qualche passo in più. Si andava alla farmacia più vicina e, quando non si aveva la fortuna sfacciata di trovarla aperta, c’era comunque il prospetto ben visibile. Poi arrivò il progresso e fu il Televideo. Anche alle 2 di notte, a fronte di un’emergenza in famiglia, si poteva immediatamente guardare la pagina giusta e nel tempo più breve possibile si procurava il sollievo richiesto. Ma il progresso non s’arresta mai. Ed ecco la rete, e nella rete le reti civiche, e nelle reti civiche la nostra Iperbole che, come al solito mise Bologna nelle prime posizioni nella classifica delle città di cui si parla. «Che bello», deve aver pensato il cittadino tipo della fascia sociale più vicina alle nuove tecnologie… «Basta accendere il PC e posso sapere tutto dei cinema, dei teatri, dei locali e anche delle farmacie!» Finché una notte, che ci piace immaginare di venerdì per ragioni di architettura narrativa, questo cittadino non fu colpito da improvviso mal di denti. Il giornale lui non lo comprava più perché lo leggeva online o in prestito. Del televideo se n’era scordato in quanto ritenuto obsoleto. Il telefono c’era, ma chi chiamare a quell’ora? Niente paura. Il nostro cittadino era attrezzato di pc e connesso in banda larga. Il mal di denti gli fece apparire eterno il tempo dell’avvio di Windows. Poi si collegò. http://www.iperbole... Il browser completò automaticamente l’indirizzo e ciò gli diede un secondo e mezzo di sollievo. Buttò l’occhio in giro per la pagina alla ricerca di un banner, un riquadro, qualcosa di evidenziato in qualche modo. Che diamine! Le farmacie di turno sono un servizio di prima necessità. Niente. Allora prese ad analizzare scrupolosamente i link. Eccolo finalmente: “Salute e servizi sociali”. Era soltanto il 118esimo della serie; alla faccia delle priorità! Comunque clic. Nella nuuova finestra il link “Farmacie” si trovava al 45esimo posto. «Già un progresso», pensò sarcasticamente l’addolorato. E fiducioso cliccò. Al 25esimo posto – vedi che ci avviciniamo? – sui 27 che ne portava la finestra, ancora un link pertinente: “Farmacie aperte a Bologna”. Ora, oltre al dente, cominciava a sentire un piccolo fastidio anche al dito… Ma che succede? Dopo il clic, si trovò fuori da Iperbole. Il nuovo sito si chiamava http://www.farmaciapertutti.it. Nel silenzio della notte pensò al solito caso di esternalizzazione. Nell’attuale fase politica era solo normale che si dessero fuori i lavori. Peccato che il poveruomo era di nuovo in alto mare. Nel nuovo sito, da una dimensione cittadina si era tornati in una prospettiva di area vasta, con farmacie di Milano, Cremona, Parma e, magari sì, anche Bologna! Sfinito, tentò maldestramente ma non arrivò a nulla. Si mise le cuffie per ascoltare un po’ di musica ad alto volume, guardò qua e là qualcosa in TV, persino si lasciò andare a piangere che tante volte aiuta. E sembra che lo aiutò. Dormì qualche ora e la mattina dopo, appena sveglio, pensò subito alla desiata farmacia. Ma era sabato e, per quanto più numerose, quelle aperte sono comunque farmacie di turno. D’accordo, in piazza Maggiore non si sbaglia comunque. Ma possibile che non si possa sapere stando a casa l’elenco delle farmacie aperte? Tornò su Iperbole a mente fresca. Ma la sola cosa che a mente fresca riuscì a quagliare fu il numero telefonico dell’URP. «Pronto, per favore, avrei bisogno di sapere la farmacia aperta più vicina a casa mia». «Un momento che prendo il giornale», si sentì rispondere. «A proposito, - azzardò – non è che potrebbe dirmi il link per trovare le farmacie di turno su Iperbole?» «No, guardi, noi le guardiamo sul giornale. Online è molto più brigoso». Il dente non gli doleva più. Forse aveva ragione il vecchio Jannacci quando recitava: “E quelli che con una buona dormita passa tutto… Anche il cancro… oiè…”