Nemmeno il dolore

Adele Parrillo presenta il suo libro alla Melbooks
11 maggio 2007 - Carlo Loiodice

Non lo faccio quasi mai. Ma ieri sera sono rimasto davanti alla TV. Michele Santoro. Le coppie di fatto. La chiesa e Bagnasco. Il papa e la vecchia abitudine di scomunicare. Casi. Argomenti. Mi aspettavo che lo avrebbero detto. Ma fin verso le 23 non è accaduto… Poi, poco fa, mi arriva in casella il programma eventi della libreria Melbooks, da cui fedelmente riporto. “Lunedì 14 maggio ore 18.00. Adele Parrillo presenta il suo libro, “NEMMENO IL DOLORE. Storia di un amore ucciso a Nassiriya e negato in Italia” (Mondadori). saranno presenti l'on. Franco Grillini e Sergio Lo Giudice,consigliere comunale e presidente di Arcigay. Ricordiamo di cosa si tratta. Alle cerimonie per onorare e commemorare i caduti di Nassirya una persona non fu invitata. Adele Parrillo era la compagna di Stefano Rolla, un film maker che aveva trovato la morte nella strage. Per me lei e la sua situazione incarnano la follia del sistema giuridico che inquadra le relazioni fra individui/cittadini. Difronte al dolore, l’amministrazione – come ipocritamente fa tante volte– avrebbe anche potuto fare un’eccezione e mettere a tacere. Invece no. Non avendo il titolo di moglie, Adele non aveva titolo. Nemmeno i titoli relativi al suo ruolo nell’ideazione del filmato che il suo compagno Stefano stava girando, come risulta dall’interrogazione parlamentare presentata a suo tempo da Franco Grillini (http://www.grillini.it/show.php?2096). Sarà il caso di andarci, alla presentazione del libro. Poi si potrebbe anche farne omaggio di una copia… Ma no, è terrorismo… Lasciamo stare… [Carlo Loiodice]
Le parole di Adele tratte da: http://www.ilcorto.it/altre/StefanoRolla.htm.
Su tutti i quotidiani di quel 12 novembre 2003 e per tutti i giorni a seguire sono circolate notizie NON VERE.
Anch e se a distanza ormai di quasi un anno cercherò di rettificarle.

Stefano ROLLA era nato a Roma e non a La Spezia.
Stefano ROLLA era vedovo già da diversi anni quindi non era sposato.
Stefano ROLLA aveva una compagna, nel senso di convivente more-uxorio, già da diversi anni.
Stefano ROLLA era stato in gioventù aiuto-regista, ma non lo era più già da una 20ina di anni.
Stefano ROLLA era stato in questi ultimi anni sceneggiatore, regista, organizzatore.
Stefano ROLLA non era l'aiuto regista di M. Spano.
Stefano ROLLA era andato la prima volta in Iraq ad agosto 2003 al seguito della Padania Umanitaria Onlus, ma non aveva alcuna relazione con la Lega Nord.

Stefano ROLLA era l'autore, insieme ad Adele Parrillo, della sceneggiatura "Guerrieri di pace", titolo poi cambiato in "Babilonia terra tra due fiumi",
e nessuno dei due autori aveva mai ceduto i diritti di tale progetto ad alcuno.
Stefano ROLLA, oltre che autore di tale progetto, era anche Produttore esecutivo e creativo. Stefano ROLLA non aveva amici!

"Babilonia terra tra due fiumi" non era un documentario nel senso classico di "documento filmico" ma una storia che si avvaleva del nostro contingente
in Iraq e voleva raccontare in un film quello che poi l'attentato di Nassirya ha tragicamente smentito: gli italiani amati da tutti perchè animati da profondo
spirito umanitario. "Quella gente terribilmente vivace con quel suo scuro sguardo d'animale" (T.Mann) .. quei soldati al servizio di un popolo martoriato,
dove però anche loro, gli sfruttati e martoriati, avevano qualcosa da insegnare a noi italiani.

Amici di Stefano Rolla,

Stefano Rolla non aveva amici. Conosceva moltissima gente ma era un uomo solo.

Come sempre quando si muore in modo così tragico si è definiti eroi.
Ma l'eroe è sempre un uomo solo. Solo contro la paura, il pericolo, l'imponderabile.
L'eroe è un uomo non “garantito”, è un uomo che muore come ha vissuto: contro.

Stefano era un idealista e da idealista viveva e faceva il suo lavoro, fuori dalle logiche del profitto su cui il nostro lavora si fonda perché è un'industria,
ma di cui sempre più volgarmente si pasce.

E' per questo che sono stupita per tutti questi sedicenti amici di Stefano Rolla. Io che vivevo con lui li conoscevo bene, gli amici. “Quegli” amici lo
avevano spesso anche dileggiato per il suo idealismo.

I suoi veri amici erano i libri.

Spesso mi regalava un libro solo perché il titolo era un messaggio anche solo ironico, un gioco per dirmi qualcosa. Quando ci conoscemmo mi regalò “Avrei
dovuto restare a casa” di McCoy. In quel caso era una dichiarazione d'amore per dirmi che “avrei dovuto restare a casa” così non avrebbe avuto occasione
d'incontrarmi e innamorarsi di me.

E adesso purtroppo non posso dirgli che anche lui a novembre 2003 “avrebbe dovuto restare a casa”, non andare a Nassirya. Sia chiaro! Stefano era contro
quella guerra e considerava i nostri militari le prime vittime delle bugie del governo italiano. Certamente non era così ingenuo da pensare veramente che
la “nostra missione” fosse esportare la democrazia…..
ma volevamo, perché il progetto era suo e mio, Adele Parrillo, semplicemente fare il nostro lavoro raccontando una storia che parlava di soldati italiani
in Iraq, che scoprono vivendo la stessa realtà che tutte le ideologie si annullano quando si ha fame o quando ti trovi di fronte gli occhi di un bambino
iracheno che vive come vivevi tu quando eri bambino.

Tutti quelli che diranno che erano amici di Stefano Rolla, mentono,
perché nessuno di loro sa che Stefano aveva “adottato” un barbone.
Gli umili e i deboli erano i veri amici di Stefano Rolla.

Adele Parrillo, compagna di Stefano Rolla