Venerdì 11 maggio ore 19 a Vag61

Mostra fotografica sull'assassinio di Giorgiana

Nell'ambito della rassegna "'77: il complotto alla luce del sole" verrà inaugurata la mostra fotografica sull'assasinio di Giorgiana Masi, uccisa dalla polizia del ministro Cossiga il 12 maggio 1977.
8 maggio 2007

Famosa foto di Tano D'Amico: poliziotti in borghese e armati al coreto del 12 maggio 1977 E' il 12 maggio 1977, quasi le 20, quando in piazza Navona, a Roma, Giorgiana Masi viene colpita alla schiena da un proiettile della Polizia.
Giorgiana, 19 anni e studentessa del liceo Pasteur, si trovava quel giorno in piazza Navona per partecipare al sit-in organizzato dai radicali per l'anniversario del referendum sul divorzio.
Fu una giornata piena di tensioni a causa del divieto di manifestare in vigore a Roma dal 21 aprile, giorno della morte dell'agente Passamonti avvenuta durante gli scontri in piazza.
Il ministro dell'interno Francesco Cossiga, per far rispettare il divieto, schierò nella piazza migliaia di poliziotti e carabinieri affiancati da agenti in borghese.
Al formarsi dei primi brevi cortei la polizia risponde sparando candelotti lacrimogeni e colpi d'arma da fuoco. All'insistere delle resistenze da parte dei manifestanti si iniziano a vedere le prime molotov. E mentre lo scenario di Roma si divideva tra la Camera dove i parlamentari radicali protestavano contro le violenze della polizia, e le strade dove stavano avvenendo le cariche delle forze dell'ordine, dei proiettili provenienti da Ponte Garibaldi ponevano fine alla vita della giovane studentessa che morì durante il trasporto in ospedale. L' amica di Giorgiana, Elena Ascione, venne ferita ad una gamba.
Cossiga negò sempre gli attachi e gli spari della polizia, nonostante testimoni, filmati e fotografie lo smentissero.
L'inchiesta per l'omicidio si chiuse nel 1981 con una sentenza di archiviazione da parte del giudice Claudio D'Angelo "per essere rimasti ignoti i colpevoli del reato".