Riparte a Bologna la lotta in difesa del tempo pieno


2 maggio 2007

Non si fermano le iniziative di lotta in difesa del tempo pieno.
Dopo le scuole Silvani, Longhena, Mattiuzzi, Bottego, oggi alle Chiostri si è tenuta una festa con musica, clown e spettacoli a cura degli insegnanti della scuola.
Martedì della prossima settimana, il "testimone" della staffetta passerà alle Don Marella (attività alternativa e festa con i genitori, dalle 16.30).
Mercoledì 9 maggio, invece, in piazza a Castello di Serravalle scenderanno le scuole dell'Istituto Comprensivo per denunciare la loro paralisi finanziaria.
Giovedì 10 maggio, sarà il turno scuole Scandellara con una merenda informativa nel parco.
Uno dei temi della protesta, i rinforzi di cui ha bisogno l'Ufficio scolastico provinciale di Bologna per smaltire le domande di immissione in graduatoria
(7.300, per ora) e le richieste di pensionamenti (aumentate del 30%) non sono arrivati, come si sperava, dagli uffici delle scuole: richiesti, invocati, ma mai pervenuti.
Per il direttore dell'Ufficio scolastico provinciale Paolo Marcheselli, “finora è arrivata solo qualche piccola goccia, con la quale però non riusciamo a smaltire la mole di lavoro che abbiamo davanti".
Le domande per le graduatorie vanno definite per la fine di giugno per poter poi assegnare le cattedre a fine luglio e garantire così i docenti per la riapertura delle scuole a settembre.
Ma Marcheselli, che nei giorni scorsi, con una circolare, aveva
ri-sollecitato le scuole, è categorico: “Senza i rinforzi, per come stanno le cose ora, l'Ufficio scolastico provinciale non riuscirà a rispettare le scadenze. Servirebbero dieci unità di personale, ne sono arrivate solo tre.
Restiamo in condizione di grande difficoltà, di personale in arrivo da altri uffici statali, come ipotizzato dal Ministero dell'Istruzione, ancora non si sa nulla”.
Insomma, fino ad ora ogni grido d'aiuto è caduto nel vuoto.