La ricetta Cofferati sulla sicurezza: più agenti e più telecamere
















27 aprile 2007

Cofferati tex Ormai è più di un sogno che teneva nel cassetto, Cofferati da grande voleva fare il questore e, da primo cittadino di Bologna, ha sempre più come riferimento il Rudolf Giuliani newyorkese che, come si sa (come tutti i sindaci americani, oltre le chiavi della città, hanno anche quelle dei dipartimenti di polizia).
L’occasione da parte di Sergio Gaetano per ribadire questa sua propensione è stata la presentazione odierna della ricetta cofferatiana sul tema della sicurezza urbana: “ Organici di pronto intervento in grado di scendere in campo alla bisogna e sistemi di video-sorveglianza d'ultima generazione”.
In una parola, "aggiungere, bisogna aggiungere", ha spiegato il “sindaco-sceriffo”, ribadendo la necessità di aumentare la dotazione organica delle forze dell'ordine.
Cofferati si è rifatto al protocollo sottoscritto tra l'Anci ed il ministro degli Interni il 20 marzo 2007 che prevede la definizione, entro 60 giorni, di un patto con le 12 città metropolitane.
"In quella circostanza – ha ricordato il sindaco - si è raggiunto un accordo procedimentale per sottoscrivere intese tra le città metropolitane ed il Ministero, con il coinvolgimento diretto dei
prefetti".
Secondo Cofferati il problema degli organici va osservato da due prospettive diverse: "Da un lato si pone la questione per le amministrazioni di avere più flessibilità nelle assunzioni, e questo è un tema che riguarderà la prossima Finanziaria. Dall'altro, però, il nodo sicurezza riguarda direttamente gli organici della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Quanto alle modalità, invece, possono essere diverse, ad esempio non è necessario un incremento degli organici in ogni luogo, ma possono esserci gruppi di pronto intervento in grado di intervenire all’occorrenza in città diverse. Una task force per la sicurezza che potrà avere una dimensione nazionale, ma anche una
più ridotta".
Per Cofferati, "l'incremento diretto delle forze dell'ordine nelle città è meno efficace di una forza a disposizione a seconda degli eventi da affrontare. Altrimenti si corre il rischio di scoprire da una parte per intervenire su un'altra, un po' come durante le partite di calcio".
Accanto alle risorse umane il sindaco ha sollecitato innovazione tecnologica: “i sistemi di video-sorveglianza vanno rafforzati. Non solo devono essere di più, ma il problema principale è la
qualità, la definizione delle immagini, che rende più facile il controllo e l'individuazione delle persone".
La questione della sicurezza contiene però, per Cofferati, un inevitabile risvolto finanziario: "Le persone costano e le strutture ancora di più, ma alcune soluzioni è auspicabile che si trovino in fretta. Altre, invece, vanno programmate adesso per poi trovare risposte finanziarie".
Peccato che, fino ad ora, da quando è stato eletto sindaco di Bologna, il “cremonese” non abbia mai proferito una parola per avere maggiore risorse per affrontare i problemi di disagio sociale e abitativo per le fasce più deboli della popolazione. Del resto, di che stupirsi, oggi le campagne securitarie tirano molto di più, dal punto di vista elettorale, che i problemi della povera gente.