Zero in condotta - speciale precarietà

L’interinale di SER.IN.TER

Intervista ad un dipendente della cooperativa "L'Operosa", che gestisce i parcheggi esterni alla fiera e la viabilità delle strade circostanti, oltre alla pulizie dei padiglioni e a svariati altri lavori di supporto, indispensabili per il funzionamento della fiera. Contratti inferiori a 15 giorni, turni da 20 ore consecutive, neanche i guanti per fare le pulizie. Naturalmente senza diritto di assemblea né di sciopero.
26 aprile 2007

Con che tipo di contratto sei assunto?

“Lavoro per SER.IN.TER, un’agenzia di lavoro interinale che procura manodopera alla Coop l’Operosa. Mi fanno contratti inferiori a 15 giorni per non dovermi pagare la tredicesima e i contributi. Il contratto nazionale di riferimento è quello di autotrasporti/facchinaggio”.
Quindi non sei assunto direttamente dall’Operosa?

“No, un paio di anni fa quando lavorai per la prima volta al Motorshow eravamo assunti direttamente dall’Operosa, ora loro assumono solo tramite agenzia interinale, è quasi impossibile avere subito un contratto con loro. Lo offrono solo a chi è disponibile a lavorare sempre per loro dovunque lo mandino”.
Parlaci delle tue condizioni di lavoro: turni, salario, diritti…

“Prendo 5,60 euro all’ora, che diventano 6 euro con una sorta di compenso forfettario per il buono pasto a cui avremmo diritto e che non ci danno. Il turno base è di 8 ore al giorno, ma spesso ci chiedono di prolungare il servizio, io sono arrivato a lavorarne 17 filate…”
17 ore consecutive?

“Sì, 17 ore filate senza pausa pranzo. Ma non è il record, so per certo di un ragazzo che è arrivato a lavorarne 20. E non c'è nessun tipo di salario straordinario, prendiamo comunque 6 euro l’ora anche lavorando 17 ore consecutive, e anche nei giorni festivi”.
Per il resto? Malattia, diritti sindacali?

“Se stiamo male dovremmo essere retribuiti lo stesso, credo al 75%. Ma bisogna portare il certificato medico il giorno stesso, e poi diciamo che se vuoi lavorare alle fiere successive ti “consigliano” di non stare in malattia… C’è un sistema di perenne ricattabilità”.
Diritto di assemblea? Di sciopero? Avete dei sindacati?

“Niente di tutto questo. Ognuno di noi deve rispondere individualmente alla SER.IN.TER e all’Operosa e si sa che se uno sgarra non viene richiamato”.
Altre cose da segnalare?

“Ce ne sono almeno altre due da denunciare che mi vengono in mente.
Innanzitutto ci fanno maneggiare denaro (quando lavoriamo ai parcheggi) senza darci l’indennità. Insomma, non abbiamo né percentuale né indennità di cassa, ma se perdiamo dei soldi ce li dobbiamo comunque rimettere di tasca nostra. Tra l’altro quando eravamo assunti direttamente dall’Operosa almeno l’indennità ce la davano…
In più tra le varie mansioni spesso dobbiamo fare anche le pulizie, e non abbiamo in dotazione nemmeno i guanti”.
Scusa la domanda, ma perché accetti un lavoro simile? O, a prescindere dal caso personale, perché credi che tante persone lo accettino?

“Siamo quasi tutti ragazzi giovani, in gran parte studenti fuorisede o neolaureati senza lavoro. Abbiamo bisogno di soldi immediati e questo è uno dei rari posti dove si trova lavoro in fretta. La logica è di sacrificarsi per un periodo, lavorare più ore possibili, mettere da parte qualche soldo e pagarsi l’affitto o le tasse universitarie”.
Ultima cosa: da quello che vedi le tue mansioni sono realmente diverse rispetto a quelle dei dipendenti di BolognaFiere, che come saprai hanno condizioni di lavoro nettamente migliori?

“Boh, da quando lavoro qui ho sempre avuto l’impressione che tra il nostro lavoro è quello dei dipendenti Fiera della categoria “viabilità e controllo” non ci sia una gran differenza. Ma nelle ultime Fiere è successa spesso anche un’altra cosa interessante…”
Racconta.

“Succede spesso che si creino dei buchi nei lavori normalmente svolti dai dipendenti BolognaFiere, non so se per le assenze o proprio perché la Fiera chiama volutamente meno personale di quello che servirebbe.. Allora veniamo chiamati noi sul momento a tappare i buchi lavorando dentro la Fiera e direttamente agli ordini di BolognaFiere”.
Ah sì? Ma allora almeno dovreste essere pagati di più…

“Assolutamente no. Facciamo un sacco di lavori diversi dentro e fuori la Fiera, ma i 6 euro l’ora sono l’unica costante!”