Le dichiarazioni dopo la contestazione di Genova

Cofferati: un'organizzazione contro di me

Secondo il sindaco di Bologna i fischi e gli striscioni che lo hanno accolto nella piazza del 25 aprile genovese sarebbero frutto di una attenta organizzazione. Su uno degli striscioni: "Chi sgombera e reprime non parli di Resistenza".
26 aprile 2007

Secondo il sindaco di Bologna Sergio Cofferati esisterebbe in Italia un'organizzazione contro la sua persona. A confermarlo, a detta del sindaco stesso, la contestazione subita ieri a Genova in occasione del 25 aprile: "Il gruppo, un centinaio, di anarchici e centri sociali erano in larga maggioranza proveniente da fuori Genova, la Questura dice Milano. Questo dice una cosa precisa, che c'è un'organizzazione".
Sotto accusa i fischi e un paio di striscioni (tra cui "Chi sgombera e reprime non parli di Resistenza") e una valigetta vuota, che ha fatto scattare l'allarme in piazza Matteotti. ""Sono fatti diversi, che pero' contribuiscono a creare un clima sbagliato. Chi mette li' una valigetta vuota - spiega Cofferati - lo fa per spaventare: arrivano gli artificeri, si blocca la zona. In questi casi- dice il sindaco- e' difficile pensare alla casualità".
Cofferati, non nuovo a certe spiccate forme di protagonismo personale, evita di esprimersi sui contenuti politici emersi dalla contestazione e rilancia: "questa forme d'intolleranza sono spesso il pretesto che viene usato da chi vuole negare i valori in questo caso del 25 aprile".