La Spagna vive in democrazia da un trentennio. Non era mai successo. Per far rinascere la democrazia spagnola è stata necessaria la scomparsa di chi l’aveva uccisa nel 1936. Ma la morte di Franco, nel 1975, ha rappresentato solo il presupposto del ritorno alla democrazia, che iniziò a intravedersi solo l’anno successivo con lo smantellamento del regime.
È questo, in Italia, il primo libro che ricostruisce la storia della Spagna del dopo Franco: dalle premesse della transizione all’azione dei governi centristi di Adolfo Suárez, che portò il paese fuori dal franchismo, dalla lunga stagione modernizzatrice e poi degli scandali delle amministrazioni socialiste guidate da Felipe González alle due legislature di José María Aznar e dei popolari, fino al ritorno al governo dei socialisti con José Luis Rodríguez Zapatero nel 2004 e l’avvio di una nuova stagione attraverso le controverse riforme. Un excursus dei principali avvenimenti e protagonisti che non trascura l’analisi dei processi culturali, sociali ed economici – corredati dai più significativi dati quantitativi – e offre spunti e ipotesi interpretative sul periodo e più in generale sulla storia del paese iberico.
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