Il testo dello Schiaccianoci è di Hoffmann, è stato approfondito assieme al collaboratore dei Fratelli Broche Francesco Costabile ed è stato studiato su tre livelli: una lettura a puntate alla radio, uno studio coreografico improntato dalla maitre-du-ballet Lucia Amara, e una destrutturazione concettuale della drammaturgia
Nello show il soggetto di sviluppo narrativo sarà il trauma infantile avvolto dalla magia della favola.
I fratellini Broche in questa puntata della soap-pop-opera si difenderanno dall'autorità delle due grandi madri - nonna e mamma - tramite l'arma della confessione.
In scena i sei personaggi hanno ruoli esistenziali diversi: Naty Broche rappresenta il fulcro drammaturgico, essa è la donna totale, che i Broche portano in scena come esemplificazione della femminilità. I due fratelli sono la doppia personalità della donna: il suo conscio e il suo inconscio, il suo ricordo e il suo trauma, la sua storia e la sua morte. Il prete Stefano Broche in scena immedesima il senso di colpa della donna, che la accompagnerà per tutta l'esistenza perché se per un tratto dei suoi anni sarà direttamente costretta al senso di colpa, e quindi d'espiazione, il resto della sua vita, in sintonia con la donna contemporanea, la passerà a combattere per dimostrare che la donna è vittima della sua identità. I sensi di colpa riemergono in ogni donna moderna sotto forma di mostri inconsci. L'intervento della grande madre Benedetta Broche che immersa nel passato e nel futuro, senza vivere nel presente, perché mano nella mano tiene le convenzioni antiche e quelle moderne, serve a dare la forza alla sua figlia donna per disintegrare sia incubi che sensi di colpa in un finale dove la femminilità uscirà né vinta né persa, ma semplicemente viva superstite.
In video il sesto personaggio Davide Broche racchiude l'essenza mascolina che artefice delle sofferenze globali, diventerà castrato della sua anima, vittima dello scambio fra dono e peccato.
info su www.fratelliBroche.net