La diffusione dei televisori è stata un’epopea cyberpunk: milioni di famiglie si sono trovate in casa scatole parlanti, i veri robot invasori, che hanno mostrato loro figure e paesaggi che non avrebbero mai visto, esercitando un ruolo, allo stesso tempo, di emancipazione e di controllo, e condizionando in profondità la società, l’economia e la cultura di tutto il mondo. Nel nostro paese è stato questo elettrodomestico a mettere in pratica l’imperativo di Massimo D’Azzeglio: «Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani!». Standardizzati, s’intende, come Pasolini definiva la lingua italiana diffusa dai media.
Mercoledì 18 aprile, alle ore 18, ARGO traghetterà nel porto urbano della Cappella Farnese l’Ammiraglia di Rai Trade, con uno dei suoi capitani più attivi e autorevoli, Renato Parascandolo, per confrontarsi con lui su un tema quanto mai attuale, nell’epoca dei reality e di vallettopoli: la diffusione della cultura in TV e nei nuovi media.
Al dibattito parteciperanno anche il Pro Rettore dell’Ateneo bolognese, Roberto Grandi, esperto di comunicazioni di massa ed ex-assessore alla cultura del Comune di Bologna, e Saveria Capecchi, studiosa dei media, di programmi televisivi e, in particolare, delle soap opera.
Parascandolo, autore di grandi programmi d’avanguardia, come «Mediamente», e di divulgazione, come «La Storia siamo noi», presenterà il suo ultimo progetto: «La Rai per la Cultura», una serie di collane di Dvd in cui è stato riversato l’inestimabile patrimonio culturale degli archivi Rai.
Il progetto, di per sé storico e di valore per la diffusione dell’audiovisivo di qualità, può essere considerato da molteplici punti di vista, anche critici, per cui la sua presentazione offrirà l’occasione agli intervenuti e al pubblico per dibattere su ciò che dobbiamo considerare, all’alba del terzo millennio, cultura, sulle inclusioni ma soprattutto sulle esclusioni.
L’iniziativa vuole dare a tutti – addetti ai lavori, mediattivisti, comuni cittadini, professori e studenti di ogni ordine e grado – la possibilità di conoscere il progetto, dialogare sul presente e il futuro della cultura nei media, esprimendo liberamente le proprie opinioni.
Vi sono a Bologna moltissimi soggetti che in questi ultimi anni portato avanti un’analisi serrata e controcorrente sul ruolo culturale dei, dagli ex-Luther Blisset, ora Wu Ming, ad Orfeo TV, a Radio Città del Capo e Città Fujiko, ai collettivi che animano il Link, il Tpo e gli altri luoghi della resistenza urbana bolognese.
Fra questi ultimi, il VAG61 si è segnalato, denominandosi *Officina dei Media indipendenti*, come il luogo della controcultura bolognese espressamente dedicato all’elaborazione di analisi e strategie comunicative nuove, alternative a quelle dominanti.
Per tutte queste ragioni, desideriamo che l’iniziativa sia partecipata e che intervengano attivamente quanti fanno parte del panorama controculturale bolognese, per trasformare il crepuscolo del 18 aprile in occasione di vero e autentico dibattito.
L’appuntamento, quindi, è per mercoledì 18 aprile 2007, ore 18, Cappella Farnese, Palazzo D’Accursio, Bologna.
Info: www.argonline.it