A Bologna sono una trentina gli istituti in lotta a difesa del Tempo Pieno.
Ora si sentono rafforzati anche dal sostegno di altre scuole in giro per l'Italia, da Roma a Trieste. E aggiungono temi sui quali mobilitarsi, visto che anche le risorse per la scuola sono scarse. Per sabato prossimo, alle ore, è inoltre confermato il presidio a San Lazzaro di Savena, durante l'inaugurazione della nuova mediateca dove sarà presente il presidente del Consiglio Romano Prodi.
L'assemblea nazionale per il tempo pieno, che si terrà a Bologna e che doveva occupare l'intera giornata di sabato, si concluderà per l'ora di pranzo, per permettere alla delegazione di recarsi dal premier e consegnargli un documento, dove gli si ricorderà un passaggio del programma dell'Unione dove, a pagina 227, il programma dice che deve essere garantito più tempo scuola, che vanno eliminate le riduzioni degli orari apportate dalla legge Moratti e che si deve puntare alla valorizzazione del tempo pieno ripristinandolo con una legge nazionale.
La settimana prossima, intanto, prenderà il via dalle scuole Silvani la mobilitazione a staffetta, che poi proseguirà negli istituti Chiostri, Bottego, Longhena, Matteuzzi Casali, Romagnoli, Don Minzoni e Zamboni.
Il "testimone" da passare tra le scuole sarà un lenzuolo con uno slogan, mentre la mobilitazione potrà esplicitarsi in uno sciopero bianco, una occupazione, una festa, una passeggiata sulle strisce pedonali. I casi, dicono genitori e insegnanti, sono tanti. Alle Fiorini, dove finora ci sono stati solo i moduli e non il tempo pieno, questo è stato richiesto da 125 iscritti sui 126 dell'anno prossimo.
L'orario prolungato, aggiungono altri, è servito anche per aiutare i bambini stranieri a imparare l'italiano (alle Fiorini 30 su 90 sono stranieri).
Oltre il tempo pieno, ora i nodi che vengono al pettine riguardano anche le supplenze. Alle Silvani, quando manca un insegnante, si suddividono i bambini per le classi. In altri istituti si usano gli insegnanti di sostegno.
Un’altra iniziativa nazionale è stata organizzata per il 21 aprile, sempre a Bologna, per costruire una mobilitazione nazionale. Al presidio di sabato, intanto, hanno aderito, tra gli altri, i Cobas scuola, il Comitato Scuola e Costituzione e Rifondazione Comunista.