E’ uno strano modo quello di combattere il lavoro nero da parte delle forze dell’ordine: a subirne sempre le conseguenze più gravi sono sempre i lavoratori migranti clandestini.
Anche in questa occasione, la dalla Guardia di Finanza di Bologna, “nel corso di un'operazione finalizzata a contrastare il lavoro nero e l'immigrazione clandestina”, ha scoperto 23 persone di nazionalità cinese “illegalmente in Italia”. In particolare, 18 sono state sorprese a Bologna mentre erano intente a lavorare in 4 imprese che operano nel settore della confezione di maglieria di proprietà di loro connazionali; altri 5, invece, a Bentivoglio, mentre lavoravano in un laboratorio di confezioni di pelletteria, anch'esso di proprietà di un padrone dagli occhi a mandorla.
I titolari delle imprese sono stati denunciati per aver favorito l'immigrazione clandestina e lo sfruttamento di manodopera irregolare. Mentre 4 dei 18 lavoratori irregolari individuati a Bologna sono stati tratti in arresto “perché già destinatari di decreti di espulsione emessi da varie questure”.
Della serie: la legge è uguale per tutti ma non tutti sono uguali davanti alla legge.