Hanno tanta rabbia in corpo le operaie e gli operai della Fini Compressori che questa mattina sono venuti davanti al supermercato Coop di Zola Predosa, dopo essere stati ieri alla Carrefour di Casalecchio. Vogliono che si parli in giro della loro situazione, del fatto che la proprietà e la direzione aziendale hanno buttato al macero una fabbrica “modello” per errori di gestione e per scelte di delocalizzazione degli stabilimenti in Cina. Padron Fini chiama tutto questo “piano di ristrutturazione”, quello che i lavoratori vedono inesorabilmente venire avanti è un piano di licenziamento. Che altro è, se non questo, quello che sta avvenendo? C’è un aumento costante di lavoratori in cassa integrazione a zero ore, un’altra lista di mobilità ha gettato fuori dall’azienda decine di operai nei mesi scorsi, c’è la dismissione di parti significative del processo produttivo, stanno per essere alienati due capannoni dello stabilimento, la direzione ha detto chiaramente che 116 lavoratori dovranno essere licenziati.
Gli operai con questi due giorni di “sciopero comunicativo”, accompagnati dai loro compagni in CIG e già fuori di fatto dall’azienda, stanno urlando ai sette venti che non sono disponibili a pagare scelte sbagliate della proprietà e chiedono che sia garantita la loro prospettiva di lavoro.
Per ottenere questi risultati sono intenzionati, nei prossimi giorni, a mettere in ncampo iniziative che facciano parlare del dramma che stanno vivendo e, quindi, hanno chiesto agli abitanti del territorio dove la fabbrica sorge una sorta di “solidarietà preventiva”. Chiedono sostegno e partecipazione rispetto ai momenti di lotta e di mobilitazione che costruiranno per costringere il padrone a tornare sui suoi pasti.
Noi staremo attenti….
Il servizio fotografico è di Marco Odorici