Due iniziative di lotta nella "capitale" del turismo

Rimini, corteo contro il razzismo e "schiavi" in presidio

Su GlobalProject il report della manifestazione che ieri ha attraversato le strade di Rimini contro il razzismo multiforme e il pacchetto sicurezza. Il blog Schiavinriviera, invece, dà notizia di un sit-in organizzato dai lavoratori di un'azienda che gestisce sette alberghi della riviera (per lo più migranti) che da luglio non ricevono lo stipendio.
27 settembre 2009

> Leggi da GlobalProject:

Rimini - L'altra città non ha paura

Un migliaio di persone sfilano dal mare al centro storico contro il razzismo multiforme e il pacchetto sicurezza. Le foto e alcune voci dal corteo

26/9/2009

rimini Un migliaio di persone, inaspettattamente, hanno con "amorosa" passione attraversato le strade della città "capitale" europea del turismo a basso costo mettendo a nudo tutte le contraddizioni di questo territorio, proteso fra l'accoglienza ai turisti e il respingimento dei cittadini migranti.

Multiforme la repressione agita dall'Assessorato alla Sicurezza del Comune di Rimini, al quale era dedicato uno striscione scritto in dialetto senegalese wolof "Biagini a mul khol" (Biagini sei senza cuore), così multiforme perchè agita sempre più con maggior dispiegamento di forze (su 130 vigili 30 sono dedicati solo alle operazioni antiabusivismo) e un aiutino, se così possiamo chiamarlo in modo eufemistico, dal famigerato pacchetto sicurezza, che istituisce il razzismo come componente strutturale delle politiche di controllo sui migranti, oltre che il reato di clandestinità che potenzia ulteriormente il legame schivistico fondato sullo sfruttamento della manodopera migrante.

Il corteo di oggi si è snodato nei luoghi vivi della città, dal mare al centro storico, un percorso lungo che ha permesso non solo al corteo di crescere a livello di partecipazione, ma anche di caricarsi di quella passione necessaria per rompere il paradigma della paura e denunciare gli abusi più insopportabili.

E' stata inoltre l'occasione per dare ulteriormente forma ad un'importante richiesta, quella di un'area mercatale per circa 150 venditori ambulanti senegalesi che hanno una licenza ma si vedono impossibilitati nella loro attività lavorativa.

Per il resto lo stesso fervore di sempre intorno ai temi cari ai movimenti: la libertà, l'indipendenza, la questione del reddito/precarietà, la rottura del meccanismo tautologico di produzione della paura.

I sussuri che c'erano nei giorni scorsi intorno a questa manifestazione sono stati un buon presagio. "Non siamo seri" dicono alcuni promotori della manifestazione, certo sono dalla parte giusta però. 

 


 

> Leggi da Schiavinriviera:

IL SIT-IN AUTORGANIZZATO DEI LAVORATORI DELL'HOTEL MOSE'

schiavi Lunedì 21 Settembre. Alcuni dipendenti di un'azienda che gestisce sette alberghi della riviera hanno improvvisato un sit-in davanti all'Hotel Mosé di Torre Pedrera (RN) per protestare contro i mancati pagamenti degli stipendi dal mese di luglio.

I lavoratori, per lo più stranieri provenienti dai paesi dell'est con figli a carico, non hanno ricevuto spiegazioni dalla direzione sul ritardo dei pagamenti. Secondo quanto stabilito dal contratto, i lavoratori vengono pagati entro il giorno 15 di ogni mese, ma da luglio - sostengono i dipendenti - la direzione avrebbe posticipato e rimandato i pagamenti dei mesi successivi fino ad arrivare al termine della stagione estiva.

Tra i sette alberghi destinatari della protesta, c'è anche il nome di un Hotel che già nelle scorse settimane era finito sulle pagine di cronaca. In quel caso, però, erano stati i clienti a lamentarsi di alcune inadempienze da parte della direzione. (newsrimini.it)

La nostra soliderietà alla protesta:

Noi del comitato siamo entusiasti di pubblicare questa notizia. L'azione autorganizzata dei lavoratori ha dimostrato una determinazione collettiva nel pretendere dignità, diritti e denaro.

Siamo vicini politicamente e umanamente ai dipendenti dell'Hotel Mosé e dichiariamo tutta la nostra solidarietà, dato che abbiamo vissuto situazioni simili in cui ci siamo chiesti dov'era finita la serietà e puntualità che il datore di lavoro aveva sempre preteso, nel momento in cui era lui a doverla dimostrare rispettando le scadenze per il pagamento del salario.

Sarebbe per noi un grande piacere se uno dei lavoratori che vi hanno partecipato ci contattasse, per conoscerci e scambiare due parole sulla vicenda.

Il comitato Schiavinriviera