> Dal Blog di Mazzetta
Con l'arresto di Gianpaolo Tarantini appare evidente che Silvio Berlusconi abbia coltivato un rapporto di stretta amicizia con una persona accusata di essere un corruttore, uno spacciatore, un pappone e che per di più è un forte consumatore di droghe pesanti.
Ci racconta la cronaca e testimoniano i tabulati, che le chiamate tra i due fossero frequentissime. L'arrestato aveva accesso alle residenze del premier, nelle quali introduceva prostitute allo scopo di ingraziarsi il capo del governo, attività che raccoglieva l'entusiasmo di Berlusconi, che non è nemmeno stato in grado di capire che le signore tanto disponibili esercitavano il mestiere più antico del mondo, almeno a sentire le sue dichiarazioni. Allo stesso tempo consumava e distribuiva cocaina in quantità ad amici e conoscenti in altre occasioni e altre feste, così almeno ha sempre sostenuto.
Non importa se il presunto spacciatore abbia fornito droga anche al Presidente del Consiglio.
Il suo più acceso paladino, che lo aveva messo in guardia da accuse del genere, probabilmente aveva la coda di paglia, ma non importa, non rileva quello che ha detto Feltri in merito alla cocaina. Il problema non è la cocaina a casa o nelle narici di Berlusconi.
Quello che importa è che il capo del governo, oltre alla frequentazione con la (le?) minorenne e con le (a sua insaputa) prostitute, adesso sia indicato come amichetto del cuore di un giovane rampante con grossi problemi con la droga e le leggi di questo paese.
Non è esattamente una novità che il premier frequenti pregiudicati e indagati, ma le confessioni che si conoscono di Tarantini non raccontano solo storie di corruzione o di tangenti, di crimini da colletti bianchi o truffe felpate da grandi furboni, restituiscono invece l'immagine di un premier che affida l'organizzazione delle sue serate e dei suoi svaghi erotici a un genere di persona che ancora di meno dovrebbe avere niente a che fare con un capo di governo.
È inoltre imbarazzante che l'elefantiaco apparato che dovrebbe occuparsi della sicurezza delle istituzioni sia stato cieco, sordo e silente al manifestarsi di una presenza tanto ingombrante, visibile e politicamente pericolosa accanto alla Presidenza del Consiglio.
I giornali stranieri già riferiscono dell'arresto del "businessman che forniva le ragazze a Berlusconi", ma riferiscono anche dell'accusa di cocaine dealing e drug trafficking praticamente tutti i giornali del mondo, dov'è inconcepibile che un capo di governo possa rimanere al suo posto dopo rivelazioni del genere.
Silvio Berlusconi in questo caso non può certo glissare come ha fatto sulla questione del pagamento delle signore, perché se sostenesse di non aver trovato nulla di strano in quel trentaciquenne che riempiva le sue notti d'anziano, dimostrerebbe solo di non essere più in grado di valutare persone e situazioni, una mancanza di giudizio che richiederebbe ugualmente il suo allontanamento d'urgenza dalla carica.
Vedremo cosa s'inventerà.