Dopo il presidio di lunedì mattina, gli insegnanti precari si sono di nuovo ritrovati ieri alle 17 per manifestare di fronte all’Ufficio scolastico provinciale in via Castagnoli.
Nonostante l'assenza dei sindacati confederali (presenti invece Cub e Cobas) un buon numero di persone è rimasto a sostenere le proprie ragioni per più di due ore, anche oggi sotto pioggia battente, indice di una grande convinzione e determinazione.
Sugli striscioni figuravano vari slogan, dall’avvertimento “Gelmini e Tremonti avete fatto male i conti” alla situazione della scuola pubblica tradotta in un’operazione matematica dal risultato sconfortante: “ + bambini – insegnanti = - sicurezza - cultura”
I molti giovani presenti hanno indossato maschere che alludevano alla figura del precario come ad un nuovo fantasma dell’opera e cartelloni che ironizzavano sulla loro situazione, autocandidandosi ad essere oggetto di ricerche per il programma “Chi l’ha visto?”, essendo loro “precari scomparsi dalla scuola pubblica l’1 settembre 2009”, mentre al megafono una ragazza del Coordinamento precari ha dato via al coro “Da Benevento a Bressanone per i precari assunzione”.
Abbiamo intervistato Edoardo, del Coordinamento Precari di Bologna, che ha sottolineato l’importanza della loro associazione in quanto “esiste per evitare la prevaricazione di interessi personali, le divisioni a cui mira ogni manovra, incitando una guerra tra poveri. Il movimento è in difesa del ruolo pubblico dell’insegnante, e della scuola pubblica in toto, per questo è necessario coinvolgere tutta la cittadinanza in una lotta comune.”
Edoardo ci ha inoltre confermato la presenza della loro organizzazione alla manifestazione di venerdì promossa dall'Assemblea delle Scuole e al seguente accampamento in piazza fino a sabato, oltre ai futuri progetti di organizzazione di tavoli di discussione e assemblee cittadine.
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