Crisi e condizione operaia

Un operaio della Ducati ci scrive

La nostra inchiesta su come licenziamenti e cassa integrazione si stanno allargando nelle fabbriche dei nostri territori, comincia ad avere risposte dai “diretti interessati”. Come sarà l’autunno? ci chiedavamo... In questa lettera da Borgo Panigale ci arrivano una serie di risposte.

14 settembre 2009 - Giuseppe Gommini

Alla Ducati Motor l'autunno prevede 37 giornate di stop ai reparti produttivi; questo dopo che, da Aprile a Luglio, abbiamo lavorato un'ora in più al giorno, in cosiddetta “flessibilità positiva”. All'epoca tentai di fermare questa speculazione con una raccolta firme, ma "qualcuno" nel sindacato non fu d'accordo e ci sparammo 40 ore di lavoro in più, ben sapendo che ci sarebbe aspettato in autunno.
Ci dissero che non era giusto votare "solo" sulla flessibilità perchè avremmo messo in pericolo il contratto integrativo aziendale.
Il punto di non ritorno credo sia propio questo: da quando si fa la contrattazione interna alle aziende, non si può più mettere in discussione un cazzo di niente, perchè c'è sempre qualcuno che avvalora puntualmente l'elemento di ricatto (se non facciamo la TALE COSA va a puttane tutto il resto).
Credo che, invece, quando ci si rende conto che la strada che si è imboccata è sbagliata o si trova una buona scorciatoia o è meglio tornare indietro il prima possibile, per riprendere di corsa la strada che si ha abbandonato, il Contratto Nazionale di Lavoro, chiedendo giustamente più salario e più diritti per tutti.

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