ECCO IL TESTO DELLA LETTERA CHE CI E' ARRIVATA
In questi giorni ho ricevuto una lettera dalla casa circondariale di Siano- Catanzaro. La lettera ma ha fatto enorme piacere,chi la ha scritta è Bruno Bellomonte. Bruno è stato arrestato (unico sardo) il 10 giugno scorso (un mese prima del G8) insieme ad altre quattro persone dall’antiterrorismo, con la solita imputazione di comodo, legami con forme di lotta armata (Brigate rosse).Sono certo che questa provocazione fallirà come è fallita quella precedente chiamata Arcadia. La storia si ripete lo Stato italiano e le forze dell’ordine, con la scusa della lotta armata (nuove BR), trovano un capro espiatorio e continuano a perseguitare e criminalizzare i comunisti, gli indipendentisti, i rivoluzionari e il loro lavoro, il tutto per mettere paura. Questa inchiesta fa acqua da tutte le parti. Non c’è uno straccio di prova, né sufficienti indizi: gli accusati tra di loro non si conoscono, alcuni sono vicini alla pensione! Che razza di banda armata è questa?
Non conosco personalmente Bruno Bellomonte, ma da notizie avute da numerose compagne e compagni, posso dire con certezza che Bruno è ferroviere capostazione a Sassari. Un compagno tra i più stimati e conosciuti in Sardegna per antica militanza sociale e sindacale, è un personaggio pubblico che non ha niente da nascondere. Bruno Bellomonte è un militante del Partito indipendentista sardo “A manca pro s’indipendentzia”. E’ stato candidato nelle ultime elezioni regionali sarde nella lista “Unitade Indipendentista”; quindi il suo agire è antitetico a quello delle Brigate rosse.
Personalmente rilancio con forza la richiesta, che a Bruno venga riconosciuto il diritto di scontare la custodia cautelare in Sardegna. Inoltre mi auguro che al fianco e per la sua liberazione, prendano posizione politici, partiti, associazioni e cittadini a cui non vanno giù le ingiustizie sociali. La mobilitazione per Bruno è già in atto, ci sono state varie manifestazioni ed è previsto un concerto per il 19 settembre. Dalla lettera che ho ricevuto ho la certezza che Bruno ha una grande forza interiore. Mi auguro di rivederlo al più presto al nostro fianco, battersi per la tutela dei lavoratori, nelle lotte sociali, contro lo sfruttamento e la salvaguardia del nostro territorio e della nostra isola. Da parte mia continuerò il mio rapporto epistolare con Bruno, sia per informarlo degli eventi, sia per fargli coraggio. Invito tutti quindi a sottoscrivere l’appello per Bruno Bellomonte libero.
Antonello Tiddia
RSU Carbosulcis
> Per adesioni all’appello Libertate pro Bruno
scrivere all'indirizzo e-mail: tiddia.ant@gmail.com