Cinque arresti per associazione mafiosa

Roma, operazione di polizia contro l'occupazione "8 Marzo"

Cinque arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso tra gli occupanti delle scuole "8 marzo" nel quartiere romano della Magliana. I carabinieri si sono presentati all'alba per un operazione che aveva tutte le caratteristiche dello sgombero. Gli occupanti hanno opposto resistenza riuscendo ad evitare lo sgombero della struttura ma sono stati tutti identificati e cinque persone sono state portate al commisariato. Prevista, in giornata, una conferenza stampa dei movimenti per la casa alla scuola della Magliana. Pubblichiamo il comunicato uscito questa mattina dopo l'operazione
14 settembre 2009

Questa mattina, poco prima delle 6, diverse decine di carabinieri si sono presentati alla scuola occupata "8 marzo" nel quartiere romano della Magliana. I carabinieri si sono presentati con l'intento di arrestare alcuni occupanti. I militari si sono introdotti nell'edificio sfondando le porte mentre gli occupanti hanno cercato di resistere ad un operazione che sembrava avere tutte le caratteristiche di uno sgombero. Gli occupanti, insieme a molte persone acorse sul posto, sono riusciti a resistere, per poi rifugiarsi sul tetto dell'edificio e chiamare i loro legali. Gli occuoanti sono poi stati tutti identificati e per cinque di loro è scattato il fermo, con la pesantissima accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Non si fanno attendere le risposte del movimento per la casa: «Non abbiamo nulla da nascondere. Noi non paghiamo il pizzo, noi lottiamo», e puntano il dito contro i giornali, in particolare "Il Messagero" che avrebbe portato avanti una campagna diffamente contro le occupazioni, e contro il sindaco Alemmanno, il Prefetto e il Ministro dell'Interno considerati i registi dell'intera operazione. Il teorema base dell'accusa è che dietro le occupazioni delle case ci sia un racket gestito dagli stessi moviementi che da anni lottano per il diritto alla casa, i quali estorcerebbero denaro agli inquilini per permettergli di vivere nelle palazzine occupate. Un accusa che però viene smontata subito dalle numerose testimonianze raccolte questa mattina dalla stampa tra gli inquilini della scuola, le quali riportano che non c'è nessun "pizzo da pagare" solamente una cassa comune per far fronte alle spese di manutenzione dell'edificio, una cassa alla quale ognuno contribuisce come e quando può.  


COMUNICATO STAMPA
Roma, 14 settembre 2009

Questa mattina, all'alba, un centinaio di carabinieri si sono presentati alla Casa occupata 8 marzo, in via Impruneta 51, alla Magliana, con un mandato di perquisizione dell'immobile e uno di arresto per sei persone, a cui viene contestato il reato di "associazione a delinquere". Soltanto la determinazione degli occupanti e degli attivisti arrivati sul posto ha impedito lo sgombero da parte dei carabinieri. Molte persone sono salite sul tetto dello stabile pronte a resistere. Sono stati contattati gli avvocati e, alla fine, cinque persone sono state portate via in questura.
La campagna di criminalizzazione del Messaggero e Tempo ha evidentemente sortito l'effetto desiderato, aprendo la strada a una operazione di guerra, compiuta a sole 24 ore dall'incontro con Alemanno, strappato dai movimenti la scorsa settimana. Un'operazione che porta la firma politica del sindaco, del prefetto e del ministro dell'interno. Oggi alle 12,30, conferenza stampa alla Casa occupata 8 marzo, promossa da tutti i movimenti per il diritto all'abitare, per preparare le mobilitazioni cittadine e nazionali.

Action, Asia-Rdb, Blocchi precari metropolitani, Comitato Obiettivo Casa, Coordinamento cittadino di lotta per la casa