"Stiamo arrivando a riprenderci tutto..."

L'Italia non è un Paese per giovani

Comunicato di Copyriot Project - Onda Anomala Bologna
11 settembre 2009

Ormai il ricorso alla storpiatura del titolo del film dei fratelli Coen
per scrivere articoli è ripetitivo e abusato. Ma in questi giorni
ripetitività e abuso sono termini all'ordine del giorno per il movimento
bolognese. La ripetitività di metodo con cui da qualche mese a questa
parte le istituzioni senza distinzioni stanno rapportandosi all'Onda e gli
abusi connessi che ci fanno capire la ferocia con cui ci trattano.

Ma torniamo al titolo: non è certo una novità che viviamo in un sistema
tendenzialmente gerontocratico, in cui il simpatico satrapo che comanda il
paese cerca di mascherare con lifting, trapianti di capelli, cene
conminorenni ecc.. la sua prossimità agli ottant'anni. Non è una novità
che nelle università i saperi siano prodotti da studenti e precari ed
espropriati da vecchi baroni rossi, neri o a pallini. E non è certo una
novità che politici, media mainstream e questure non vedano di buon occhio
i movimenti.

Ma adagiarsi alla ripetitività e assuefarsi agli abusi è la condizione
dello schiavo. E noi non vogliamo essere schiavi. Per questo ci pare
doveroso raccontare questa storia: non è ancora passato un anno
dall'inizio di quell'anomalia che ha caratterizzato la passata stagione
politica, un'anomalia sociale composta da una generazione che ha preso
parola e gridato contro la precarietà esistenziale. Un grido che diceva
"Noi la crisi non la paghiamo" e che è passato per la bocca di milioni di
persone, che abbiamo sentito nei cortei in tutta Europa e sui tetti di
tutta Italia. Un grido collettivo, di rabbia ma mai di disperazione,
un'esortazione alla lotta.

Ebbene, questo grido ha fatto rabbrividire molti, e la scena possiamo
immaginarcela: l'ambientazione sono grandi stanze lussuose con tappeti
persiani e quadri del diciassettesimo secolo, il protagonista sta seduto
su una poltrona in pelle scura davanti ad una scrivania intarsiata con
alle spalle titoli di vario genere; dalla finestra giunge un rimbombo che
intona il nostro canto. Il personaggio, in giacca e cravatta o tailleur,
ha un brivido sulla schiena, si alza infastidito e chiude le finestre,
scacciando un brutto pensiero/presentimento. Che ci troviamo nei palazzi
del Parlamento a Roma, nella sede centrale di qualche banca, nello studio
di qualche rettore o nella direzione di qualche grande azienda, poco
importa.

Noi che abbiamo intonato con altre migliaia di persone quel grido, abbiamo
visto la vita dei nostri compagni e fratelli per le strade e la morte dei
palazzi protetti dalla nostra insorgenza da plotoni di celere. Noi che
abbiamo costruito un tessuto comune di lotte e percorsi politici e sociali
che parlano di autoformazione all'interno delle università, di reddito per
tutte e tutti nelle metropoli, di trasformazione dal basso in un momento
in cui la crisi colpisce e coloro che l'hanno provocata provano a farla
pagare a studenti, precari, migranti, lavoratori.

Noi che abbiamo ancora la passione per la vita, che abbiamo ancora la
capacità di sognare, che ci mettiamo in gioco per la giustizia sociale, lo
sapevamo di far paura. Ci aspettavamo la ripetitività dell'unico modo che
conosce il nostro paese per dialogare coi movimenti, da destra a sinistra:
la repressione. La ripetitività delle denunce.

A Luglio Caselli ha dato il via alla danza dell'odio nei nostri confronti
con 21 arresti, ed ecco a ruota arrivare gli abusi: uno studente di
ventun'anni esiliato per una scritta su un muro!

Bologna è sempre stata un laboratorio di sperimentazione di politiche
repressive e del controllo, ma se volevano inaugurare la nuova stagione
con una minaccia simile sperano passasse alla zitta hanno fatto male i
conti.. Infatti, resa pubblica la cosa, la Questura sta facendo marcia
indietro. Il questore Merola dichiara pateticamente ai giornalisti
interrogato sulla abnormità e sproporzione del provvedimento: "Bhè sì, poi
vedremo, era solo una comunicazione, non è stato ancora deciso..".
Insomma, una figuraccia.

Nell'ironia della sorte, l'Onda Anomala è stata colpita da un'anomalia
giudiziaria un (foglio di via per una scritta).

Nonostante le denunce, nonostante quattro arresti, nonostante tutto..
Pagheranno loro questa crisi.
Abbiamo appena iniziato.. A questo giro i personaggi di cui parlavamo
prima non potranno scacciare i cattivi pensieri semplicemente chiudendo le
loro finestre, questa volta si dovranno girare di scatto al perchè saranno
infrante da una pietra..

In un paese in cui i giovani che praticano il conflitto sociale vengono
trattati in questa maniera, in cui alle tavole imbandite continuano a
sedersi sempre i soliti che lasciano a noi solo le briciole, mandiamo un
messaggio chiaro: stiamo arrivando a riprenderci tutto e a ribaltare il
vostro tavolo, e non ci potete fermare!


Copyriot Project - Onda Anomala Bologna