La “Minarelli Motori”, una delle storiche aziende bolognesi del comparto del motociclo, dal 1967 ha lo stabilimento a Lippo, frazione di Calderara di Reno. Negli anni '70, l’azienda mantenne una media produttiva annua di 200 mila motori per uso stradale e 50 mila motori per uso agricolo.
A quel decennio appartengono anche le migliori affermazioni sportive della casa bolognese che conquistò alcuni record mondiali di velocità, due titoli iridati piloti e quattro titoli costruttori nelle stagioni 1978, 1979, 1980 e 1981 del motomondiale, nella classe 125.
Dopo la morte del fondatore Vittorio Minarelli, le redini aziendali vennero prese dal figlio Giorgio che, nei primi anni '90, siglò un accordo di joint-venture con la casa giapponese Yamaha, per la produzione di motori a quattro tempi e propulsori con variatore automatico, adatti agli scooter, dei quali la Minarelli divenne il maggior costruttore mondiale. La produzione media, nella prima metà del decennio, raggiunse le 450 mila unità annue.
Nel 2002 il gruppo Yamaha acquisì il pieno controllo aziendale.
Nei mesi scorsi alla Minarelli si sono cominciati a vedere gli “elementi negativi della internazionalizzazione”, arrivando a un taglio sostanzioso delle commesse che ha sollevato enormi preoccupazioni da parte nei lavoratori.
Il fulmine a ciel sereno è arrivato nella giornata di ieri con la lettera del presidente della Yamaha, Takashi Kajikawa: “Cari collaboratori mi scuso per le difficoltà finanziarie provacate dalle nostre scelte in tempo di crisi. Faremo del nostro meglio per mantenere l’occupazione, ma dovremo chiedere a tutte le persone Yamaha di affrontare qualche ulteriore sacrificio. La situazione comporta la sospensione dell’attività e la riduzione dei salari”.
L’allarme della RSU della Minarelli si fa ancora più forte se si va a leggere il rapporto semestrale del colosso giapponese, dove alla voce “personale” viene stimata una riduzione della forza-lavoro di 1.700 unità: gli esuberi sarebbero 1.100 in Giappone, mentre tra Europa e Stati Uniti sarebbero 600.
I sindacati dei metalmeccanici e la RSU hanno chiesto un incontro con l’azienda.