L'aggredito condannato per resistenza

Brescia, aggressione razzista da parte della Polizia Locale

Quattro mesi e venti giorni di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale ad un lavoratore migrante di origine algerina insultato e malmenato solo perchè chiedeva informazioni ad una pattuglia della Polizia Locale alla periferia della città. Leggi il nostro report da Brescia.
25 agosto 2009

Venerdì 21 Agosto mentre si recava alla vicina moschea, un cittadino algerino è stato vittima di una brutale aggressione razzista da parte degli agenti della Polizia Locale di Brescia. In risposta ad una semplice richiesta di informazioni sul parcheggio, l'uomo è stato prima insultato e "invitato" ad andarsene e poi malmenato con pugni e schiaffi attraverso il finestrino. Preoccupato per la situazione l'uomo ha quindi chiamato i carabinieri e la socia dell'impresa in cui lavora per denunciare l'accaduto, scatenando l'ira degli agenti che hanno proseguito il pestaggio trattenendolo per il collo e per i testicoli, come testimonia anche la collega giunta sul posto. All'arrivo dei carabinieri il cittadino algerino è stato condotto al comando della polizia municipale e trattenuto in cella fino a sera quando per un malore è stato portato in ospedale dove i medici hanno refertato trauma cranico e policontusioni da percosse. Immediate le proteste dell'Associazione Diritti per tutti e del Coordinamento migranti di Brescia che hanno indetto un presidio per questa mattina davanti al tribunale dove si è svolto il processo, terminato con un patteggiamento a quattro mesi per resistenza a pubblico ufficiale, a causa di un precednte simile risalente a dieci anni prima. Ennesimo gravisssimo esempio di razzismo e violenza da parte della Polizia Locale di Brescia che già in passato si era distinta per atteggiamenti vessatori e persecutori nei confronti dei migranti, denunciano le associazioni antirazziste bresciane, così come ha pesato sulle scelte processuali il clima di impunità in cui si muove da mesi la Polizia Locale sostenuta da una Giunta che ha fatto dell'intollerenza la propria bandiera.