Rivolte in tutta Italia

Carceri italiane al collasso

Sovraffolamento, caldo insostenibile, condizioni di sicurezza e di vivibilità non garantite, queste sono le caratteristiche più evidenti delle carceri italiane. In molte carceri italiane scoppiano le proteste fino a sfociare in vere e proprie rivolte. Nel silenzio più assordante dei media si moltiplicano le proteste, dei detenuti ma anche degli agenti di guardia. I vertici dello Stato e dei singoli istituti minimizzano ma la situazione rischia di diventare incontrollabile. A Trento 156 detenuti denunciano le condizioni nelle quali sono costretti e chiedono un risarcimento.
23 agosto 2009

Crescono le proteste nella carceri italiane: a Trani, Venezia, Padova, Firenze, Como, Roma si stanno innescando episodi di protesta che potrebbero sfociare in vere e proprie rivolte, e la situazione non accenna a stemperarsi bensì ad ampliarsi. A Trento i detenuti presentano una denuncia poichè "i termini di vivibilità non sono rispettati". Della denuncia si sta occupando l' "Associazione diritti dei detenuti" che richiederà un risarcimento per le condizioni inaccettabili nelle quali sono costretti a vivere i detenuti. Un risarcimento chiesto anche sulla scia di quello ottenuto da Izet Sulejmanovic, detenuto di origini bosniache, dalla Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo.
Mentre i direttori degli istituti penitenziari minimizzano e invitano alla calma così come il Ministro della Giustizia e i vertici del Dap, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, gli stessi agenti di polizia protestano lamentando condizioni al limite dovute al sovraffolamento, problema amplificato dal grande caldo delle ultime settimane. Intanto viene lanciata, dall'Osapp, anche una serissima provocazione invitando Parlamentari e Consiglieri Regionali, reduci da tre giorni di visite nelle carceri, a fare un vero turno di servizio con gli agenti.